6 Maggio

6 maggio 2015

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Sua Maestà, dopo avermi spesso pungolato ad accettare qualche incarico a Corte, e trovandomi assolutamente risoluto a tornare nel mio paese, si compiacque darmi licenza di partire; e mi onorò con una lettera di raccomandazione per l’Imperatore del Giappone, vergata di suo pugno. Mi fece altresì dono di quattrocentoquarantaquattro grandi pezzi d’oro (in quel paese ci si delizia con i numeri pari) e d’un diamante rosso che vendetti in Inghilterra per la somma di mille e cento sterline.
Il giorno 6 maggio 1709, presi solennemente congedo da Sua Maestà e da tutti i miei amici

Jonathan Swift, I viaggi di Gulliver, 1726 tr. it. G. Celati, Feltrinelli, 1997 (2011), pp. 209-210

Lemuel Gulliver, dopo studi di medicina, si è dedicato ai viaggi e ha già conosciuto diversi strani paesi, dove le dimensioni a volte si invertono e le regole sociali rispecchiano abitudini di pensiero arbitrarie e spesso bizzarre. Nell’anno 1709 arriva nel regno di Luggnagg, dove ha modo di conoscere degli esseri Immortali. Dapprima attratto dalla loro condizione, Gulliver – venuto a sapere che sono destinati a una vecchiaia perpetua – valuta gli svantaggi di una vita eterna di quel tipo. Intanto il tempo del calendario trascorre e giunge il 6 maggio, giorno della partenza per il Giappone, da cui Gulliver spera di tornare in patria.

Dicono del libro

Altre storie che accadono oggi

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“… L’indomani, 6 maggio, navigando nuovamente lontano dalla costa occidentale della penisola iberica, ch’era in certo senso l’ultimo lembo d’Europa, qualcosa cambiò…”
Anna Maria Ortese, L’iguana

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“… Il 6 maggio 1768 ebbe inizio il grande viaggio di re Cristiano VII attraverso l’Europa…”
Per Olov Enquist, Il medico di corte (segnalazione di Alessandra Casinelli)

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“… Il 6 di maggio del 1770 (quasi vent’anni prima dello scoppio della fatidica Rivoluzione)…”
Umberto Eco, Il cimitero di Praga

 

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