14 Novembre

14 novembre 2014

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Non sto più dietro al calendario. Direte: ma il sogno del 14 novembre scorso? Ci sono intervalli, ma fra un sogno e l’altro, non ne rimane coscienza. Il mondo intorno a noi si dissolve, lasciando qua e là chiazze di tempo. Il mondo è un cancro che si divora… Penso a quando il grande silenzio scenderà su tutto e dappertutto; allora infine trionferà la musica. E quando tutto si sarà ritratto in grembo al tempo, tornerà il caos, ed il caos è la partitura su cui è scritta la realtà. Tania, tu sei il mio caos. Ecco perché canto. Non io, è il mondo che muore, che depone la pelle temporale. Ma io ancora vivo, ancora ti scalcio in grembo, sono ancora una realtà di cui si possa scrivere

 Henry Miller, Tropico del cancro, 1934, tr. it. L. Bianciardi, Feltrinelli 1973, p.16

 

È l’autunno del secondo anno a Parigi per il protagonista di Tropico del Cancro, un giovane americano senza “soldi, né risorse, né speranze”, ma con la sicurezza di essere un artista. A Parigi, nei primi anni Trenta, abita in un albergo dal nome italiano, Villa Borghese, gestito dall’amico Boris che compare proprio all’inizio del romanzo, con le sue idee sul Tempo e i pidocchi. Insieme a Boris, compaiono gli amici e le amiche di Montparnasse, fra cui Tania, evocata in questa pagina che parla di sogni, di sesso e ancora di tempo. 

Dicono del libro
“Romanzo in prima persona, o meglio vera e propria autobiografia con il ritmo narrativo di un romanzo, l’opera racconta, con linguaggio fluidamente realistico, la vita e le imprese dell’autore e dei suoi amici, aspiranti artisti, nei quartieri poveri della Parigi degli anni ’30. Una storia piena di alberghi modesti, di stanze infestate dalle cimici, di risse e di sbornie ricorrenti, di emigrati, di truffe e di postriboli, ma soprattutto un’avventura umana di straordinario spessore, un simbolico viaggio lontano da tutte le convenzioni, alla scoperta della propria identità. Apparso nel 1934 a Parigi, il libro conquistò subito notorietà più per i suoi presunti contenuti pornografici che per il suo straordinario e innovativo valore letterario”.
(Dalla scheda del libro nel sito Feltrinelli)

Altre storie che accadono oggi

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“… A metà novembre – erano giunti fino a Capri e a Sorrento – avevano fine le vacanze di Innstetten (…) Arrivarono a Berlino al mattino del 14…”
Theodor Fontane, Effi Briest

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“… Di’, carissimo – gli domandò Bisi, accartocciando una voce amorevole e nasale di circostanza – che giorno è oggi? Il 14 novembre 1916, signor maggiore…”
Giuseppe Antonio Borgese, Rubè

 

 De Pisis

Filippo De Pisis, Mercoledì 14 novembre 1917 (segnalazione di Michele Brescia)