13 Giugno

13 giugno 2014

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A Leningrado Vatanen fu alloggiato all’hotel Astoria, il tempo necessario per chiudere definitivamente il caso da parte sovietica. La giustizia sovietica rinunciò a ogni diritto su di lui e finalmente, il 13 giugno, Vatanen fu condotto alla stazione, al treno in partenza per la Finlandia. Il maggiore che l’accompagnava lo abbracciò calorosamente e lo baciò sulle due guance:
– Compagno, quando sarai libero, vot, vieni di nuovo all’Astoria, berremo un bicchierino insieme

Arto Paasilinna, L’anno della lepre, 1975, tr. it. E. Boella, Iperborea, Milano, 1994, p. 195

L’avventura dell’anno della lepre comincia in prossimità del solstizio d’estate, ai bordi di una foresta finlandese e si conclude dopo un anno, nella zona di confine fra Finlandia e Unione Sovietica e poi nella città che ancora – al tempo della storia – si chiamava Leningrado. Il protagonista, il giornalista Vatanen, dopo aver investito una lepre con la macchina, decide di lasciare lavoro, famiglia e vita cittadina per vivere alla giornata, lavorando come taglialegna, vaccaro, aiuto pompiere, sempre accompagnato dalla lepre. Ogni spostamento rivela a Vatanen qualcosa della natura, delle bestie, delle persone, della società: diffidenza e generosità, ottusità e una vena di follia, si alternano durante i mesi di questo vagabondaggio, finché Vatanen si trova a lottare con un grande orso, a inseguirlo oltre i confini della Finlandia, in territorio sovietico, da cui è rilasciato il 13 giugno, alle soglie del nuovo solstizio d’estate (e di una nuova fase della sua vita). 

Dicono del libro
“Una sera, tornando in macchina da un servizio fuori città con un amico fotografo, investe una lepre, che fugge ferita nella campagna. Vatanen scende dall’automobile, la trova, la cura e, sordo ai richiami dell’amico, sparisce con lei nei boschi intorno. Da quel momento inizia il racconto delle svariate, stravaganti, spesso esilaranti peripezie di Vatanen, trasformato in un vagabondo che parte all’avventura, on the road, un wanderer senza fretta e senza meta attraverso la società e la natura, in mezzo alle selvagge foreste del Nord e alle imprevedibili reti della burocrazia, sempre accompagnato dalla sua lepre come irrinunciabile talismano.”
(dalla quarta di copertina dell’ed. Iperborea, op. cit.; vedi anche: Cultfinlandia.it )

Altre storie che accadono oggi

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“… Questa situazione mi faceva ormai vagheggiare il suicidio quando il 13 giugno, giorno dedicato a Sant’Antonio, mentre mi stavo facendo la barba…”
Casanova, Storia della mia vita

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“… e fu fissato il 13 giugno per il pranzo, il ballo, la passeggiata in barca e i fuochi d’artificio a Zakreta…”
Lev Tolstoj, Guerra e pace

 

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“… Giovedì 13 giugno mi svegliai come al solito nella luce madreperlacea dell’alba, cioè presto ormai, nella mezza estate…”
John Steinbeck, L’inverno del nostro scontento

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“… Harry vide che il riquadro della data del 13 giugno sembrava essere diventato un minuscolo schermo televisivo…”
Joanna K. Rowling, Harry Potter e la camera dei segreti

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“… Il 13 giugno, giorno di Sant’Antonio da Padova, il presidente decretò un’amnistia per i delinquenti comuni…”
Antonio Skármeta, Il ballo della vittoria

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