15 Agosto | August 15th

15 agosto 2023

« »

I was born in the city of Bombay … once upon a time. No, that won’t do, there’s no getting away from the date: I was born in Doctor Narlikar’s Nursing Home on August 15th, 1947. And the time? The time matters, too. Well then: at night. No, it’s important to be more … On the stroke of midnight, as a matter of fact. Clock-hands joined palms in respectful greeting as I came. Oh, spell it out, spell it out: at the precise instant of India’s arrival at independence, I tumbled forth into the world. There were gasps. And, outside the window, fireworks and crowds. A few seconds later, my father broke his big toe; but his accident was a mere trifle when set beside what had befallen me in that benighted moment, because thanks to the occult tyrannies of those blandly saluting clocks I had been mysteriously handcuffed to history, my destinies indissolubly chained to those of my country. For the next three decades, there was to be no escape. 

Salman Rushdie, Midnight’s Children, 1980

Io sono nato nella città di Bombay… tanto tempo fa. No, non va bene, impossibile sfuggire alla data: sono nato nella casa di cura del dottor Narlikar il 15 agosto 1947. E l’ora? Anche l’ora è importante. Bè, diciamo di notte. No, bisogna essere più precisi… Allo scoccare della mezzanotte, in effetti. Quando io arrivai le lancette dell’orologio congiunsero i palmi in un saluto rispettoso. Oh, diciamolo chiaro, diciamolo chiaro; nell’istante preciso in cui l’India pervenne all’indipendenza, io fui scaraventato nel mondo. Ci fu chi boccheggiò. E, fuori della finestra, folle e fuochi d’artificio. Pochi secondi dopo, mio padre si ruppe un alluce; ma questo incidente era una bazzecola se paragonato a quel che era accaduto a me in quel tenebroso momento: grazie infatti alle tirannie occulte di quelle lancette dolcemente ossequianti, io ero stato misteriosamente ammanettato alla storia, e il mio destino indissolubilmente legato a quello del mio paese. Nei tre decenni successivi non avrei avuto scampo

Salman Rushdie, I figli della mezzanotte, 1980, tr. it. E. Capriolo, Garzanti 1987, p.11

Fra mezzanotte e l’una del 15 agosto 1947, mentre l’India, dopo il lungo dominio inglese, diventa indipendente, entro le frontiere del nuovo stato nascono mille e uno bambini, dotati di poteri e potenzialità straordinarie. Uno di loro – il narratore di questa storia mitica e allegorica – è Saleem Sinai, nato a Bombay in una famiglia benestante. La sua dote è vedere nei pensieri delle persone e collegare telepaticamente le menti degli altri bambini della mezzanotte. Scoprirà questo suo potere verso i dieci anni, così come scoprirà di non essere esattamente il figlio dei suoi genitori. Intanto, la storia dell’India procede, fra partizioni, conflitti di religione, ascesa di nuovi leader; una storia che non si può riassumere (come la vita di Saleem) e che ha inizio alla metà del sacro mese di agosto, mese di ricorrenze nazionali e feste religiose.

Dicono del libro

Altre storie che accadono oggi

Iconcina

“… anche stasera, 15 agosto 1821, mio compleanno, verso le 10 mi sono distolto dalla mia passeggiata notturna fino in fondo a via Oxford, per rivederla passando…”
Thomas de Quincey, Confessioni di un mangiatore d’oppio

Iconcina

“… Ero venuto per riposarmi un quindici giorni e càpito che è la Madonna d’agosto…”
Cesare Pavese, La luna e i falò

Iconcina

“… Siamo al 15 agosto. La canicola dura da tre settimane. Il caldo è insopportabile sia dentro che fuori…”
Agota Kristof, La prova

Iconcina

“… Il 15 agosto del 1901 Lello scrisse sul suo quaderno che Alfonsa aveva partorito una bambina…”
Clara Sereni, Il gioco dei regni

Iconcina

“… Il 15 agosto del ’45 a Castiglion del Lago si tenne la regata, la prima del dopoguerra..”
Marco Rufini, Il lago

Iconcina

“… Ne disprigionò fuori a un tratto tutte le donne che ci abitavano seminude nel ferragosto…”
Carlo Emilio Gadda, L’incendio di Via Keplero (segnalazione di @la_peau_douce)

Iconcina
“… Oggi è Ferragosto. Il solito lunghissimo Ferragosto milanese. Cielo traslucido, aria sospesa, giornata assente. Vita altrove…”

Corrado Ori Tanzi, Vivere e morire a Milano (segnalazione di @donnadimezzo)

 

CondividiTweet about this on TwitterShare on Facebook0Share on LinkedIn0Email this to someone