8 Marzo

8 marzo 2015

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L’otto marzo, alle sei della mattina, con addosso tutte le sue decorazioni, stava facendosi dettare da Ascanio la minuta di una lettera a Vienna – era già la terza – e si dava da fare con grande austerità e applicazione a scriverla in bella calligrafia su un foglio di carta con il ritratto di Sua Maestà in filigrana. Nello stesso momento Fabrizio entrò nella stanza della contessa Pietranera.
“Parto,” le disse, “vado dall’Imperatore, che è anche re d’Italia. Aveva tanta amicizia per tuo marito! Passerò per la Svizzera. Vasi, quel mio amico, quello che vende barometri, mi ha dato il suo passaporto, stanotte, a Menaggio. E adesso dammi un po’ di soldi, perché ho solo due napoleoni. Ma se occorre andrò a piedi.”
La contessa si mise a piangere. Era spaventata, e felice

Stendhal, La Certosa di Parma1839, tr. it. E. Tadini, Garzanti, 1983, p. 24

Lasciata l’isola d’Elba, dove era stato confinato, Napoleone è sbarcato sulla costa francese il primo marzo del 1815, dando inizio a quelli che sarebbero stati chiamati i “cento giorni” del suo ritorno. La notizia si diffonde velocemente e arriva – nella storia narrata da Stendhal – nella dimora del marchese del Dongo, fedele servitore degli Austriaci. Mentre l’anziano marchese scrive a Vienna, la stessa mattina dell’8 marzo il giovane Fabrizio, vicino agli ideali napoleonici, decide di raggiungere il suo eroe, di cui vedrà la sconfitta, il 18 giugno, nella battaglia di Waterloo. 

Dicono del libro

 

 

Altre storie che accadono oggi

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“… Ebbè; oggi siamo agli otto di marzo…”
Renato Fucini, La fonte di Pietrarsa (All’aria aperta)


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“…Caroline era sbarcata a Milano l’8 marzo del 1987. Aveva sei anni…”
Athos Bigongiali, Avvertimenti contro il mal di terra

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“… Il novantaquattro, 8 marzo. La Sarajevo degli amanti non si arrende….”
Izet Sarajlić, Ultimo tango a Sarajevo (segnalazione di Valeria Reali)

PAZ
Andrea Pazienza, L’otto m’arzo (segnalazione di Silvia Veroli)

 

pittura
” …8 marzo. Giornata internazionale della donna. Ho invitato tutte le lavoratrici e le madri della Germania a partecipare alla nona assemblea pubblica per il diritto di voto alle donne…”
dall’opera di Daniela Comani, Sono stata io

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