22 Marzo

22 marzo 2013

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L’anno scorso, la sera del ventidue marzo, mi capitò una stranissima avventura. Tutto il giorno ero andato in giro per la città in cerca di un alloggio. Quello in cui stavo era molto umido e già allora cominciavo ad avere una brutta tosse. Già in autunno avrei dovuto traslocare, ma l’avevo tirata in lungo fino alla primavera. In tutto quel giorno non ero riuscito a trovare nulla di conveniente. In primo luogo volevo un quartierino mio, non in subaffitto, e in secondo luogo mi sarei accontentato anche di una stanza sola, purché fosse grande e, beninteso, costasse il meno possibile. Avevo notato che in un alloggio troppo piccolo anche i pensieri si striminzivano

Fëdor Dostoevskij, Umiliati e offesi, 1862, tr.it. C. Coïsson, Einaudi, 1965, p. 5

La storia di Umiliati e offesi è narrata da Vanja, un giovane scrittore che la sera del 22 marzo, a Pietroburgo, entra nella pasticceria Miller e lì si imbatte in un vecchio e nel suo cane. Entrambi moriranno quella sera stessa; Vanja andrà ad abitare nella casa del vecchio; conoscerà la nipotina Nelly, in realtà figlia del principe Valkonskij, del cui figlio è innamorata Nataša, a sua volta amata dallo stesso Vanja. Fra le vicende accadute prima e quelle che accadranno dopo, il 22 marzo è una giornata di sole che al tramonto fa sfavillare per qualche istante le strade di Pietroburgo.

 

Dicono del libro
“Pubblicato a puntate nel 1861 sulla rivista ‘Vremja’, è il primo grande romanzo di Dostoevskij dopo il ritorno dalla deportazione in Siberia. Umiliati e offesi è costruito secondo i moduli del romanzo d’appendice in cui colpi di scena, intreccio, estrema inquietudine dei personaggi, tempi narrativi ora bruschi, ora trattenuti, danno vita a una narrazione d’effetto, spesso avvolta nel mistero. L’autore schiera i suoi personaggi su due fronti, secondo una contrapposizione netta tra vizi e virtù, luce e tenebre. Tuttavia, di là dall’epopea avventurosa, la sua capacità di soffrire insieme con i singoli personaggi, l’intensità dei sentimenti che egli infonde, conferiscono una tensione continua a questo romanzo di relazioni impossibili e d’amore
(quarta di copertina dell’ed. Einaudi, op. cit.)

 

Altre storie che accadono oggi

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“… 22 marzo L’oscurità si era fatta più intensa e solo il luminoso riflettersi nelle acque della bianca cortina tesa dinanzi a noi la rischiarava…”
Edgar Allan Poe, Le avventure di Gordon Pym

 

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“…Il 22 marzo il comandante austriaco della fortezza di Przemysl si arrese dopo un assedio di circa quattro mesi…”
Isaac B. Singer, La famiglia Moskat

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“… È il mio più grande desiderio, Kräuter, vedere Wittgenstein proprio il ventidue marzo…”
Thomas Bernhard, Goethe muore

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“…Ieri, quello che ritenevo il martedì 22 marzo, mi ero svegliato come se sapessi benissimo chi fossi…”
Umberto Eco, Il cimitero di Praga (segnalazione di Sandra Muzzolini)

 

 

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“… Per lui qualsiasi data fosse segnata sul calendario, era sempre XXII Marzo. Anche lui, in fondo, era abitudinario…”
Andrea G. Pinketts, Il conto dell’ultima cena


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“… Annuncio fondamentale: oggi, 22 marzo 2011, vedrò finalmente dal vivo il mio eroe…”
Alessandro Piperno, Inseparabili (segnalazione di Francesco Chirico @ninninedda)« »

L’anno scorso, la sera del ventidue marzo, mi capitò una stranissima avventura. Tutto il giorno ero andato in giro per la città in cerca di un alloggio. Quello in cui stavo era molto umido e già allora cominciavo ad avere una brutta tosse. Già in autunno avrei dovuto traslocare, ma l’avevo tirata in lungo fino alla primavera. In tutto quel giorno non ero riuscito a trovare nulla di conveniente. In primo luogo volevo un quartierino mio, non in subaffitto, e in secondo luogo mi sarei accontentato anche di una stanza sola, purché fosse grande e, beninteso, costasse il meno possibile. Avevo notato che in un alloggio troppo piccolo anche i pensieri si striminzivano

Fëdor Dostoevskij, Umiliati e offesi, 1862, tr.it. C. Coïsson, Einaudi, 1965, p. 5

La storia di Umiliati e offesi è narrata da Vanja, un giovane scrittore che la sera del 22 marzo, a Pietroburgo, entra nella pasticceria Miller e lì si imbatte in un vecchio e nel suo cane. Entrambi moriranno quella sera stessa; Vanja andrà ad abitare nella casa del vecchio; conoscerà la nipotina Nelly, in realtà figlia del principe Valkonskij, del cui figlio è innamorata Nataša, a sua volta amata dallo stesso Vanja. Fra le vicende accadute prima e quelle che accadranno dopo, il 22 marzo è una giornata di sole che al tramonto fa sfavillare per qualche istante le strade di Pietroburgo.

Dicono del libro
“Pubblicato a puntate nel 1861 sulla rivista ‘Vremja’, è il primo grande romanzo di Dostoevskij dopo il ritorno dalla deportazione in Siberia. Umiliati e offesi è costruito secondo i moduli del romanzo d’appendice in cui colpi di scena, intreccio, estrema inquietudine dei personaggi, tempi narrativi ora bruschi, ora trattenuti, danno vita a una narrazione d’effetto, spesso avvolta nel mistero. L’autore schiera i suoi personaggi su due fronti, secondo una contrapposizione netta tra vizi e virtù, luce e tenebre. Tuttavia, di là dall’epopea avventurosa, la sua capacità di soffrire insieme con i singoli personaggi, l’intensità dei sentimenti che egli infonde, conferiscono una tensione continua a questo romanzo di relazioni impossibili e d’amore

(quarta di copertina dell’ed. Einaudi, op. cit.)