27 giugno

27 giugno 2013

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Un tardo pomeriggio radioso. Un sole quasi languido nelle strade tranquille della Rive Gauche. E ovunque la gioia di vivere, sui visi, nei mille rumori familiari della strada. 
Ci sono giorni come questo, in cui l’esistenza è meno banale, e i passanti sui marciapiedi, i tram e le auto sembrano uscire da una fiaba.
Era il 27 giugno. Quando Maigret arrivò alla postierla della Santé, la guardia osservava intenerita un gattino bianco che giocava con il cane della lattaia.
E ci sono giorni in cui anche il selciato dev’essere più sonoro. I passi di Maigret risuonarono nell’immenso cortile.

Georges Simenon, La balera da due soldi, 1931,  tr. it. E. Vicari, Adelphi e-book 2012

Come spesso accade nelle storie del commissario Maigret, l’atmosfera della giornata è una cornice in cui tutti gli eventi narrati si dispongono, sia i crimini che vengono commessi, sia la vita simultanea della città e soprattutto le mosse, i pensieri, i tragitti dello stesso commissario. Il 27 giugno – un giorno di luce straordinaria, che contrasta con il luogo in cui si dirige –  Maigret varca la porta della prigione per incontrare il condannato a morte Jean Lenoir, per il quale quel 27 giugno è l’ultimo giorno. Ma l’incontro fra i due è anche l’ingresso in un’altra storia, accaduta anni prima e segnata da altre date da ricostruire, mentre l’estate si fa più calda e Maigret rimanda le ferie in campagna di giorno in giorno. 

Dicono del libro
“Alla vigilia dell’esecuzione Jean Lenoir, un famoso capobanda di Belleville ha voglia di confidarsi indicando a Maigret una ‘balera da due soldi’ dove avrebbe trovato un uomo colpevole di un vecchio assassinio. Dopo un mese dall’esecuzione Maigret incontra per caso un uomo che parla della ‘balera da due soldi’. Al commissario non resta che seguirlo. Sulla Senna, vicino a Morsang, trova questa balera e una festosa compagnia di benestanti parigini che ogni fine settimana si ritrova sul fiume per fare baldoria. Ma troverà anche un nuovo delitto e un’atmosfera angosciosa e assurda, in cui si cammina senza meta, ‘senza sforzo, senza gioia, senza tristezza, brancolando in una coltre di nebbia’.”

(Dalla scheda del libro sul sito Adelphi)

Altre storie che accadono oggi

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“…Siamo al Queen’s Hotel, a Ennis, contea di Clare, dove Rudolph Bloom (Rudolf Virag) morì nella notte del 27 giugno 1886, a un’ora imprecisata…”
James Joyce, Ulisse

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“… Lunedì 27 giugno Marullo entrò subito dopo che ebbi aperto…”
John Steinbeck, L’inverno del nostro scontento

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“…La mattina del 27 giugno era limpida e assolata…”
Shirley Jackson, La lotteria (segnalazione di @AlittleLibrary)

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“… Il giorno previsto per il 1862 era il 27 giugno, e le invitate al ballo emersero da nuvole di garza e si sollevarono nell’aria in delicate spirali…”
Antonia S. Byatt, Morpho Eugenia (Angeli e insetti)