26 Luglio

26 luglio 2013

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A interrompere la sua foga ballerina venne il segretario, il quale lesse delle carte come se si trattasse di un foglio di annunzi governativi: “Ventisei luglio. Nel podere di Cuma, che è di Trimalcione, sono nati trenta bambini e quaranta bambine. Sono stati trasferiti dall’aia al granaio cinquecentomila moggi di frumento. Sono stati sottomessi al giogo cinquecento buoi. Lo stesso giorno è stato crocefisso lo schiavo Mitridate colpevole di aver parlato male del nostro Gaio. Lo stesso giorno sono stati messi in cassaforte dieci milioni di sesterzi per i quali non era stato trovato un investimento. Lo stesso giorno negli Orti Pompeiani è scoppiato un incendio iniziatosi nella casa del fattore Nasta”. “Cosa?” disse Trimalcione. “Quand’è che mi sono stati comperati i giardini di Pompeo?”

Petronio, Satiricon, tr. it. P. Chiara, Mondadori 1988, p.133

Il giovane Encolpio, in giro per il meridione d’Italia vivendo alla giornata, è arrivato – dopo diverse avventure – a casa di Trimalcione. Ricchissimo commerciante e proprietario di terre sterminate, Trimalcione possiede una schiera di servitori che tratta capricciosamente e vive con la moglie Fortunata in una dimora di gran lusso, dove è solito offrire banchetti sontuosi, che durano giorno e notte. Avvicinandosi al triclinio, Encolpio ha avuto modo di ammirare gli oggetti preziosi, le pitture e anche un calendario con i giorni favorevoli e quelli contrari, i pianeti e gli impegni del padrone. Durante il banchetto, fra danze, bevute di vino Falerno, giochi e indovinelli, un amministratore legge una relazione su quel che è successo nelle proprietà di Trimalcione il giorno settimo prima delle calende di agosto, cioè  il 26 di luglio di un’estate antica. 

Dicono del libro
“L’autore del Satiricon può essere quasi certamente identificato con il Petronio, ‘elegantiae arbiter’, di cui parla Tacito negli Annales. L’opera può solo formalmente essere attribuita al genere della ‘satira’, mentre di fatto si tratta di un vero e proprio romanzo, che si potrebbe definire  ‘realista’ per l’aderenza ai fatti della vita quotidiana e la descrizione dell’ambiente dell’epoca”.
(Dalla quarta di copertina dell’ed. Mondadori, op. cit.)

Altre storie che accadono oggi

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“… All’alba del 26 luglio 1755, Messer Grande entrò nella mia camera. Svegliarmi, vederlo e udire le sue interrogazioni fu l’affare di un istante…”
Giacomo Casanova, Fuga dai Piombi

 

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“… 26 luglio. Nel cuore della notte i cantori di Makin sfilarono nella strada davanti a casa. Intonavano la romanza della principessa…”
Robert Louis Stevenson, Nei mari del Sud

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“… Il 26 luglio 1864, con una forte brezza di nord-est, un magnifico yacht si muoveva agilmente a tutto vapore sui flutti del canale del Nord…”
Jules Verne, I figli del capitano Grant (segnalazione di @gs_carpitano)

 

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“… Le bianche farfalle portate il 26 luglio dal misterioso carro avevano impestato la foresta di uova…”
Dino Buzzati, Il segreto del bosco vecchio (segnalazione di Sandra Muzzolini)