2 Settembre

2 settembre 2013

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Nella vita di ognuno esistono momenti – quando la porta sbattuta all’improvviso e senza alcun visibile motivo di colpo si riapre, quando lo spioncino chiuso un attimo fa viene di nuovo aperto, quando un brusco “no” che sembrava irrevocabile si muta in “forse” -, momenti in cui il mondo intorno a noi si trasfigura, e noi stessi ci riempiamo di speranza come di nuovo sangue. È stata concessa una proroga a qualcosa di ineluttabile, definitivo; il verdetto del giudice, del dottore, del console, è stato rinviato. Una voce ci avverte che non tutto è perduto. E con gambe tremanti e lacrime di gratitudine passiamo nel locale adiacente, dove ci pregano di “aspettare un poco” prima di spingerci nel baratro. Così accadde anche a me quella sera, quando accanto a Ejnar facevo la fila aspettando l’autobus che avrebbe portato all’aeroporto Le Bourget i passeggeri in partenza per Stoccolma. Lui partiva, io restavo. Tra la folla, nel buio crocevia parigino (era il 2 settembre 1939), alle nove di sera, non c’erano altri accompagnatori oltre me

Nina Berberova, Il giunco mormorante, 1988, tr. it. D. Sant’Elia, Adelphi 1990, pp.11-12

Parigi, 2 settembre del 1939:  la notizia dell’inizio della guerra induce molti stranieri a lasciare la città. Un autobus, pieno di cittadini svedesi, percorre i boulevard in direzione dell’aeroporto Le Bourget. Fra di loro c’è una passeggera in più, una ragazza russa emigrata a Parigi, che non partirà per Stoccolma. Ha accompagnato Ejnar, il suo innamorato svedese, alla fermata dell’autobus ed è riuscita a salire, prolungando così i saluti per il tempo del percorso. Seduti in fondo al pullman, lei e Ejnar vedranno scorrere la città – insieme – per l’ultima volta. La guerra li separa, anche se lei non smetterà di conservare il ricordo di quell’uomo e, finito il conflitto, lo andrà a cercare a Stoccolma. Lo ritroverà sposato e distante, mentre il suo pensiero torna a quella giornata fatale: “Era davvero così necessario precipitarsi via dalla Francia allora, il 2 settembre di quel terribile anno?”.

Dicono del libro
“Due amanti si separano a Parigi all’inizio dell’ultima guerra. Anni dopo si ritrovano a Stoccolma. La loro storia è cominciata in quella ‘terra di nessuno dove l’uomo vive nella libertà e nel mistero’. Poi quella vita segreta era stata a poco a poco messa in ombra dalla ‘seconda vita’, la vita comune. E viene il momento di chiedersi: che cosa sussite di quella storia?
(Dalla quarta di copertina dell’ed. Adelphi, op. cit.)

Altre storie che accadono oggi

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“… Quel giorno era il due di settembre, e il discorso sarebbe continuato se non fosse stato l’anniversario di Sedan…”
Theodor Fontane, Effi Briest

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“… L’alba di mercoledì 2 settembre sorgeva sulle ‘Cornacchiaie’ di Whitechapel. A poco a poco i vetri rotti si soffusero di grigio sporco…”
Virginia Woolf, Flush. Una biografia

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“… Il due settembre doveva essere un giorno diverso dagli altri, in tutto, persino nei più insignificanti particolari…”
Bernardo Atxaga, Klaus Hanhn (Obabakoak)

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“… Il 2 settembre partiva per Le Havre a dare il via al Chandernagor. La fantastica avventura cominciava..”
Stanislao Nievo, Le isole del paradiso