27 Novembre

27 novembre 2013

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Il Visconte di Valmont alla Marchesa di Merteuil […]

Addio, incantevole amica; non sigillerò questa lettera che alle due, nella speranza di poterci accludere la desiderata risposta.
Alle due del pomeriggio.
Niente ancora, e l’ora incalza; non ho tempo di aggiungere altro; ma stavolta mi neghereste ancora i più teneri baci dell’amore?

Parigi, 27 novembre 17**

Choderlos de Laclos, I legami pericolosi, 1782, tr. it. P. Bianconi, Rizzoli 1976, pp.330-31

L’intreccio di vicende dei Legami pericolosi emerge dalle lettere che i protagonisti si scambiano, dall’agosto al dicembre di un anno del Settecento, con un epilogo nel gennaio dell’anno successivo. Dal carteggio fra il libertino Visconte di Valmont e la cinica Marchesa di Merteuil si conoscono i piani per sedurre la giovane Cecilia Volanges, innamorata del cavalier Danceny, ma promessa sposa a un altro, e soprattutto per sedurre la leale signora di Tourvel. Le strategie attuate dal Visconte e dalla Marchesa – al fine di esercitare il potere sul prossimo attraverso una raffinata trama di piaceri e di inganni – sfuggono però di mano.
Il 27 novembre Valmont attende – ora dopo ora – una risposta dalla signora di Tourvel, per comunicarla alla sua complice, la Marchesa. Ma la risposta non arriva e l’intrigo si avvia ad essere rivelato, con conseguenza fatali per tutti i protagonisti. 

Dicono del libro
“Il perfetto intrigo creato da Laclos nel suo unico romanzo è stato definito in molti modi: una partita a scacchi, un trattato di strategia erotica – non bisogna dimenticare che Laclos era ufficiale d’artiglieria e terminò la sua carriera come generale napoleonico -, un balletto del Desiderio e della Vanità, un monito di virtù, un incitamento al vizio. Certo nei Legami pericolosi c’è un po’ di tutto questo: una concezione profondamente pessimistica dell’uomo, che ha avuto superbe espressioni letterarie, da La Rochefoucauld a Stendhal, e una vena libertina che lo avvicina a Sade. Giorno dopo giorno i due predatori, la marchesa di Merteuil e Valmont, tessono la rete micidiale per le tenere vittime predestinate, Cecilia e la signora di Tourvel”.

(Dalla quarta di copertina dell’ed. Rizzoli, op. cit.)

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