12 Dicembre

12 dicembre 2013

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Era il 12 dicembre del 1902, l’indomani li avrebbero liberati, da un’ora all’altra, senza preavviso, per  evitare che all’uscita del carcere, si organizzassero delle manifestazioni. Diciannove quanti erano, quattro o sei per volta, si abbracciarono e si strinsero le mani.
“Domattina ci si ritrova nei cantieri.”
“Ci sarà lavoro?”
“Ce lo daranno?”
“Speriamo”

Vasco Pratolini, Metello, 1955, ed. cons. Mondadori, 1965, pp. 349-350

Arrestato nell’estate del 1902 per uno sciopero al cantiere edile, durante il quale sono scoppiati dei gravi disordini, il muratore fiorentino Metello Salani ha compiuto trent’anni in carcere. È la seconda volta che va in galera. Fra i due arresti, Metello, che ha un carattere indipendente che non si tira indietro, ha maturato una coscienza politica e una maturità umana. Si è sposato con Ersilia e ha avuto un figlio di nome Libero. La notizia del rilascio arriva il 12 dicembre e quando esce dalle Murate,  Ersilia, incinta di sei mesi, lo aspetta fuori, sotto un cielo “pulito e compatto, con tutte le stelle e tre quarti di luna”. In mezzo alle grandi date della storia d’Italia e della città di Firenze,  risaltano – nella comunità di Metello – anche le date  degli scioperi e delle  vittorie salariali ottenute a caro prezzo, le date degli arresti e  quelle delle liberazioni, come questo 12 dicembre, quando i lavoratori si salutano dicendosi:  “Anche questa è passata”. 

Dicono del libro

Metello rievoca gli anni 1875 e il 1902, quando la classe operaia della giovanissima nazione, alla luce delle nuove dottrine socialiste, si univa al generale fermento di rivendicazioni che già scuotevano la società europea dell’ultimo Ottocento”:
(Dalla quarta di copertina dell’ed. Mondadori, op. cit.)

Altre storie che accadono oggi

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“… 12 dicembre 1747. Eventi straordinari si sono stranamente intrecciati alla mia vita…”
 Elisabeth Gaskell, La Clarissa

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“… Un giorno, il 12 dicembre 1845, verso le 9 di mattina, la cuoca gli aveva portato su in camera da letto una lettera…”
Gustave Flaubert, L’educazione sentimentale

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“… il famoso colpo che trafisse il braccio al marchese di Gavaudan il 12 dicembre del 1885…”
Gabriele D’Annunzio, Il piacere

 

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“… E con occhi ispirati le due sorelle Oddi-Semproni, ognuna dalla sua finestra, guardavano quella notte del 12 dicembre ’69 disporsi nel loro giardino in rima gli alberelli…”
Paolo Volponi, Il sipario ducale

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“… Il 12 dicembre ’69, alle ore 16,47 le bombe (una bomba?) sono (è?) esplose a Milano presso la Filiale della Banca Nazionale Agricoltura in piazza Fontana (N?)…”
Paolo Volponi, Il sipario ducale