14 Agosto

14 agosto 2014

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Il generale tirò fuori la lettera, lisciò con cura il foglio di carta e sotto la luce forte, con gli occhiali sul naso, lesse ancora una volta quelle brevi righe ben allineate, vergate con una grafia appuntita. Intrecciò le mani dietro la schiena e proseguì la lettura. Sul muro c’era un calendario con cifre grandi come pugni. Quattordici agosto. Il generale rovesciò la testa all’indietro e si mise a contare. Quattordici agosto. Due luglio. Calcolava il tempo trascorso tra un giorno remoto e il giorno presente. Quarantun anni, disse infine a fior di labbra

Sándor Márai, Le braci, 1942, tr. it. M. d’Alessandro, Adelphi, 1998, p. 13

Dicono del libro
“Dopo quarantun anni, due uomini, che da giovani sono stati inseparabili (una di quelle amicizie maschili non meno intense del rapporto fra due gemelli monozigoti), tornano a incontrarsi in un castello ai piedi dei Carpazi. Uno ha passato quei decenni in Estremo Oriente, l’altro non si è mosso dalla sua proprietà. Ma entrambi hanno vissuto in attesa di quel momento. Null’altro contava per loro. Perché? Perché condividono un segreto che possiede una forza singolare”
(Dalla bandella dell’ed. Adelphi, op. cit.)

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“… Il 14 agosto seguente, sposavo l’onnipotente ordinatrice della nuit du tournesol..”
André Breton, L’amour fou

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“… il 14 agosto spalancai le porte del mio chalet a un gruppo interessante: scrittori e sottoscrittori delle edizioni Probeta…”
Jorge Luis Borges, Adolfo Bioy Casares, Il dio dei tori

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“… Una sera il temporale mi ha sorpreso nel sonno, un temporale terribile. Era il quattordici agosto….”
Agota Kristof, La prova