16 Aprile

16 aprile 2015

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La mattina del 16 aprile il dottor Bernard Rieux, uscendo dal suo studio, inciampò in un sorcio morto, in mezzo al pianerottolo. Al momento non vi fece caso e, scostata la bestia, discese le scale; ma non appena nella strada gli venne il pensiero che quel sorcio non era al posto suo, e tornò indietro per avvertire il portiere. Davanti alla reazione del vecchio Michel, ancor meglio si accorse che la scoperta aveva qualcosa d’insolito

Albert Camus, La peste, 1947, tr. it. B. Dal Fabbro, Bompiani 1992, p.8

“I singolari avvenimenti che dànno materia a questa cronaca” – avvisa l’autore – si sono verificati a Orano, prefettura francese della costa algerina, negli anni Quaranta. Un’epidemia di peste (il cui bacillo “non muore né scompare mai” come viene detto alla fine) arriva a sconvolgere la vita della città e dei suoi abitanti, scatenando reazioni inaspettate, nel bene e nel male. Con minuzia, il narratore ripercorre l’avvio dell’epidemia, partendo dalle prime avvisaglie: il ritrovamento del topo morto da parte del dottor Rieux, la mattina del 16 aprile.

Dicono del libro

Altre storie che accadono oggi

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“… 16 aprile. In cammino! In cammino!..”
James Joyce, Ritratto dell’artista da giovane

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“La sera del 16 aprile 1928 Vladimir Ipat’evic Pérsikov, professore di zoologia presso la IV Università…”
Michail Bulgakov, Uova fatali (segnalazione di A fucking siren @sprecareunavita)

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“…Ma il destino arrivò puntuale e maledetto con la cartolina azzurra di chiamata alle armi per il sedici aprile al 6° Btg. Granatieri ‘Guardie’ di stanza alla caserma Isonzo in Orvieto, Terni. E io partii…”
Pier Vittorio Tondelli, Pao Pao

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