26 Aprile

26 aprile 2015

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Il sole splendeva su Guernica come una fiamma. Era il 26 aprile, non dimentichi la data, e correva l’anno 1937 dopo Cristo

Hermann Kesten, I ragazzi di Guernica, 1939, tr. it. E. Pocar, Giunti 1983

Carlos Espinosa, uno dei sette figli del farmacista della città di Guernica, racconta la storia della sua famiglia, segnata dall’intreccio dei destini del padre, rimasto nella città basca, e dell’avventuroso zio Pablo che, dopo anni di viaggi, torna a Guernica nell’estate del 1936. Le vicende domestiche e familiari si legano a quelle della Guerra civile e precipitano infine nella tragedia del 26 aprile del 1937, quando l’aviazione tedesca bombarda la città, decimando anche la famiglia Espinosa. Carlos sarà uno dei pochi sopravvissuti, destinato a raccontare, mantenendo la memoria delle date di quella guerra, perché “i tempo è troppo grande. Non ha tempo per noi”.

 

Dicono del libro

Altre storie che accadono oggi

 

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“… 26 aprile (…) Così sia. benvenuta, oh vita! Vado a incontrare per la milionesima volta la realtà dell’esperienza…”
James Joyce, DedalusRitratto dell’artista da giovane

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“… Un anno fa, li ventisei aprile, un Gatto Nero fu trovato morto coll’occhi spalancati e er muso storto….”
Trilussa (segnalazione di @alegissi)

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“… E fu così che il 26 aprile 1878, James Murray venne finalmente invitato a Oxford…”
Simon Winchester, L’assassino più colto del mondo

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Carlo Lucarelli, Guernica

 

 

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