4 Agosto

4 agosto 2013

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Tutte le particolarità del giorno terribile gli tornarono alla memoria: – l’annunzio improvviso portato alle Torrette di Sarsa, verso le tre del pomeriggio, da un corriere ansante che balbettava e piagnucolava; il viaggio fulmineo, a cavallo, sotto la gran canicola, su per le coste infiammate, e nella corsa i sùbiti mancamenti di forza che lo facevano pericolare; e poi la casa tutta piena di singhiozzi, piena d’uno strepito di porte sbattute dalla raffica, piena del rombo ch’egli aveva nelle arterie; e infine l’entrata impetuosa nella stanza, la vista del cadavere, le tende che si gonfiavano e garrivano, il tintinnio dell’acquasantiera su la parete… – Il fatto era avvenuto nella mattina del 4 agosto, senza alcuna preparazione sospetta. Il suicida non aveva lasciata nessuna lettera, neppure per il nipote.  Il testamento, nel quale costituiva erede suo unico Giorgio Aurispa, era già pronto da tempo 

Gabriele D’Annunzio, Trionfo della morte, 1894, ed. cons. Mondadori 1977, pp.173-74

Giorgio Aurispa, il giovane abruzzese protagonista del romanzo, ha lasciato Roma – la città dove ha conosciuto l’amante Ippolita Sanzio – e si trova nella casa di Guardiagrele, a dirimere una lite fra i genitori. Fra tutti i componenti della sua famiglia d’origine, ha sentito un legame profondo con il defunto zio Demetrio, da cui è stato scelto come erede. In questa pagina, Giorgio visita la stanza dello zio, ricordando le sue doti di musicista, e ne rievoca il suicidio, avvenuto un 4 di agosto. L’attrazione per la morte, di cui parla il titolo del romanzo, accompagna tutte le giornate del protagonista, anche quelle trascorse con l’amante Ippolita, e dirige i suoi pensieri, la memoria e l’attitudine a rivivere “ore di vita già vissute”.

Dicono del libro
“Terzo e ultimo dei ‘Romanzi della Rosa’, Trionfo della morte ci presenta varie situazioni fortemente legate alla biografia di D’Annunzio (…) i travagli del protagonista raggiungono la loro conclusione tragica anche in seguito a violente esperienze intellettuali – che si accentrano sul tema ossessivo della Morte – riferite morbosamente all’arte di Wagner e al pensiero di Nietzsche: due ‘modelli’, allora, per lo spirito di D’Annunzio”.
(Dalla quarte di copertina dell’ed. Mondadori, op. cit.)

Altre storie che accadono oggi

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“… La notizia fu recata il 4 (agosto) a Bakùnin quasi insieme da Alceste Faggioli e dallo Storto…”
Riccardo Bacchelli, Il diavolo al Pontelungo

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“… Si trattava quindi del duecentosedicesimo giorno dell’anno 1823. Homboe cercò il calendario: la lettera era stata  impostata a Copenaghen il 4 agosto 1823…”
Denis Guedj, Il Teorema del Pappagallo