Lento e lontano nel futuro 1

“C’è un’intesa segreta fra le generazioni passate e la nostra.
Noi siamo stati attesi sulla terra”
Walter Benjamin

Un’intesa profonda fra le generazioni è quella auspicata da diverse opere d’arte contemporanea di lunga durata, progettate per concludersi nel futuro, in un passaggio di consegne fra generazioni distanti e nell’attesa di futuri interlocutori.
La Biblioteca futura (Future Library) dell’artista scozzese Katie Paterson è stata avviata nel 2014 e si concluderà nel 2114, quando saranno stampati – e letti per la prima volta da qualcuno – i cento racconti  consegnati da scrittori e scrittrici nel corso dei decenni che separano le due date. 
Qui un video che racconta i primi dieci anni dall’avvio della Biblioteca del Futuro:

Fra cento anni dal 2018 sarò aperta la scatola del tempo che l’artista Lara Favaretto ha riempito delle tracce della sua indagine del sottosuolo della città antica e contemporanea di Pompei; l’artista belga David Claerbout proietta in computer grafica alla distanza di mille anni il progressivo degrado in tempo reale  dell’Olympiastadion di Berlino. Che volto avranno le persone che vedranno, leggeranno, esploreranno queste opere che, intanto, affrontano le casualità e le metamorfosi delle tecniche, dell’assetto geopolitico del mondo, del tempo stesso.

Una delle opere più lunghe affidate alle cure delle generazioni a venire è probabilmente l’esecuzione di un brano musicale, iniziata nel 2001 e destinata a concludersi nel 2639. Il titolo è Organ²/ASLSP e consiste nell’esecuzione dilatata nei secoli della trascrizione per organo di un brano del cmpositore e artista Fluxus John Cage: ASLSP (As Slow As Possible).
John Cage (1912-1992) lo aveva pensato per pianoforte solo, per una durata variabile. La versione per organo viene eseguita dal 5 settembre del 2001 (89° anniversario della nascita di Cage) nella città tedesca di  Halberstadt, nella chiesa di Sankt-Burchard, grazie a un organo appositamente costruito perché possa mantenere le note per tempi molto lunghi (con un sistema di bloccaggio dei tasti con dei pesi), tempi calcolati in modo che l’esecuzione si svolga per l’appunto nel corso più di sei secoli. A distanza di anni, in mesi diversi ma sempre in un giorno 5, vengono modificate le note stabilite dalla partitura: l’ultima variazione risale al 5 febbraio del 2024, per la prossima bisogna attendere il 5 agosto del 2026.
Alla perizia tecnica e meccanica si associa in questo progetto una lungimiranza organizzativa e il coinvolgimento di chi vuole contribuire acquistando biglietti per i giorni di variazione del suono per sé o per i propri eredi, o dando il proprio nome a un anno da qui al 2639. 
Il sito dell’Organ²/ASLSP – John Cage Orgel Kunst Project Halberstadt consente di approfondire le caratteristiche tecniche e organizzative del progetto. 
Per altre imprese a lungo termine (Long-term Art Projects), si può leggere l contributo di Sandra Muzzolini, Lento e lontano nel futuro 2

La citazione nell’incipit è tratta da Walter Benjamin, Tesi di filosofia della storia, tr. it. in Angelus novus. Saggi e frammenti, a cura di R. Solmi, Einaudi, Torino 1962 (1981), p. 76

(a.s.)

Temporanea: un’antologia decennale

Nel 2013, questo blog iniziò a pubblicare – in tempo reale – i frammenti di narrazioni collegati al giorno in corso. Accanto a questo nucleo di crononimi, già uscito in antologia cartacea presso Giunti col titolo Il gioco dei giorni narrati (1994), il blog proponeva (e continua a proporre) segnalazioni, riflessioni, appunti, sul tema della presenza del tempo nelle arti, raccolte nella sezione Dicono del tempo
Da quell’incipit sono passati dieci anni, durante i quali sono stati pubblicati circa 200 post, articoli sintetici arricchiti di collegamenti, che riguardano mostre, ricerche specialistiche, rassegne e convegni, libri, applicazioni, approfondimenti. 
Una scelta di questi testi è riportata ora  in un libro stampato dall’editore Bernacca Immagine (Roma, 2023), dal titolo Temporanea. Indagini e incontri su arte e tempo da Diconodioggi.it.
I testi compaiono in ordine cronologico, dal più recente al più antico, dal trattato di Cronosofia del filosofo belga Pascal Chabot, tradotto in italiano da Treccani Libri nel 2023, al calendario del 2013 dell’illustratore Paolo Bernacca, che ogni anno interpreta la cifra dell’anno nuovo con un gioco verbo-visivo. In mezzo, si dispiega la varietà degli incontri, con il filosofo Franco Rella alla Galleria Nazionale di Roma per il suo libro L’arte e il tempo, con Julius T. Fraser e la sua rete internazionale e interdisciplinare di studi sul tempo, con il Centro di Studi sulla memoria dell’Università di San Marino, con gli automi cellulari a cui lo scienziato Domenico Parisi insegnava a capire le scansioni temporali, con le iniziative sulla percezione del tempo durante la pandemia, con tanti artisti e artiste, curatori e curatrici.
Un aspetto rilevante del blog è che è stato popolato negli anni da contributi di specialisti, di filosofia e linguistica, di letterature, di musica, di arti, di spettacolo: i loro interventi – anche se non trascritti in questa antologia – sono sempre leggibili nel blog e l’elenco dettagliato è riportato in fondo al volume. 

 


“Perché stampare questo materiale su carta?” si è chiesta a suo tempo  anche Valentina Tanni, quando nel 2011 ha dato alle stampe una selezione dei dieci anni del suo blog Random, importante osservatorio quotidiano sulla net art avviato nel 2001: la forzatura del passaggio dall’ipertesto alla pagina era compensata, secondo lei, dalla ricostruzione di un percorso e di un quadro d’insieme. Come nelle traduzioni, qualcosa si perde e qualcosa permane: stampare il blog diventa così anche una verifica di consistenza dei singoli interventi e delle loro relazioni reciproche, nel tempo.
Per un’altra impresa simile, la stampa del blog Ideasonair che l’artista Chiara Passa ha tenuto vivo on line dal 2005 al 2012, Antonello Tolve – nel volume che raccoglie i materiali del blog –  sottolinea che la “dislocazione lineare dal web al cartaceo” rivela anche una riflessione sull’archiviazione, “intesa come territorio stabile, come corazza protettiva contro il tempo e contro i dissapori dell’evanescenza che a volte non lascia scampo e rende instabile una lettura, cancellandone i contenuti”.
Nato come traccia quotidiana di una cronomania, il blog diventa temporaneamente un libro, mentre la sua casa-madre continua a registrare gli affacci dei linguaggi sul tempo.

a.s.

 

Il gioco dei giorni narrati ad Esquilibri 2023: leggere al passo col tempo

Esquilibri è la rassegna romana dedicata al libro usato e d’antiquariato che si tiene nella zona di piazza Vittorio, nel multietnico e letterario quartiere Esquilino. Una rassegna diffusa sotto i portici, nelle librerie e articolata in mostre ed eventi. Fra questi, diconodioggi è lieta di segnalare una conversazione sul Gioco dei giorni narrati, la raccolta di crononimi letterari che è all’origine di questo blog e dell’account Twitter. Pubblicata dall’editore Giunti nel 1994, diventata via via digitale e social, la raccolta è stata ristampata nel 2021, in una felice alternanza di immateriale e cartaceo.
Domenica 19 febbraio 2023 alle ore 15:00,  al Gatsby Cafè di piazza Vittorio, ne parlano l’autrice Antonella Sbrilli e Nicoletta Cardano.
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“Il gioco dei giorni narrati”: Leggere al passo col tempo.
Un incontro con Antonella Sbrilli, a partire dal suo libro “Il gioco dei giorni narrati”, Giunti Editore • Demetra 2021: un libro-calendario, un’antologia portatile, un aiuto per la memoria, un dono da fare o da farsi per attraversare il tempo in sincronia con la letteratura.
Una conversazione in “gioco” tra l’autrice e il pubblico, tra il calendario del tempo reale e il tempo della finzione narrativa, introdotta da Nicoletta Cardano.
Qui il link all’evento facebook

 

Un anno di tempo: Time’s News n. 52

Un anno di studi, ricerche, mostre ed esperimenti sul tempo: sono raccolti e presentati nel numero 52 di “Time’s News”, una pubblicazione collegata strettamente all’ISST (l’International Society for the Study of Time) e curata dall’artista-ricercatrice Emily DiCarlo.
Il volume si apre in copertina un’installazione monumentale di Tim Etchells (ne abbiamo parlato anche qui) in cui l’artista britannico propone uno dei suoi esperimenti del pensiero, scrivendo con il neon la frase “This precise moment in time as seen from the future”. Prosegue con gli storici collage fotografici di Laura Grisi che ripetono immagini cronometriche (Tempo reale; Ipotesi sul tempo, 1975) ed entra nel vivo delle tematiche affrontate durante il 2021.
A Glossary of Emergence racconta l’anno in cui la pandemia ha continuato a modificare l’assetto delle relazioni pubbliche e private attraverso un dizionario di parole ed espressioni chiave (fra cui affordance, paradigme, change, autopoesis, self-organizing) mutuate da studi interdisciplinari sui temi della complessità e del concetto sfaccettato di “emergenza”.
Visualizing time. A recent survey of time-focused art offre una galleria di opere d’arte e mostre che – sempre nel corso del 2021 – hanno trattato del tempo: oltre all’installazione di Etchells al Circo Massimo di Roma per il Capodanno e all’esposizione dedicata a Laura Grisi al Muzeum Susch, scorrono le immagini dell’Autobiografía para un presente continuo dello spagnolo Pablo Rubio nel Vestibulo dell’Hospital General di  Córdoba; Time Delation di Daniel Arsham; l’Antarctic Air del britannico Wayne Binitie; Timeframe di H.H. Lim; il diario della quarantena attraverso i quotidiani di Tatiana Trouvé e quello cromatico di Susan Rose Dalton.
Dopo due testi poetici di Eric Kincanon, c’è un’altra galleria visuale, Stones on Stools, curata da Paul Harris che raccoglie la sua collezione di pietre sagomate dal tempo, allestite su sgabelli d’epoca, a loro volta parte di una collezione.
Fra i volumi recenti, le ristampe, e le nuove edizioni affrontate nell’ultima parte di Time’s News, emerge una riflessione sull’esperienza temporale in carcere con il libro The Cage of Days; letture su tempo, narrazione, memoria (fra cui Performing Memories. Media, Creation, Anthropology and Remembrance a cura di Gabriele Biotti); raccolte di lectures, come Time to Think of Time a cura di Peter Hancock;  il racconto della performance we imitate sleep to dream of dissent (FADO Performance Art Centre di Toronto) e, in chiusura, il resoconto del worskshop Contemporaneità barocca, tenutosi a Roma, Palazzo Barberini e Galleria Borghese il 20 settembre del 2021.
(a.s.)

“Time’s News” 52, 2021; © 2022 by Time’s News, Inc. Printed in Canada through Blurb Publishing

 

Time’s News n.51

“Time’s News”, la pubblicazione dell’International Society for the Study of Time (ISST) curato da Emily DiCarlo, è arrivato al suo 51° numero e – proprio alla fine del 2020 e come viatico per il 2021 – propone come tutti gli anni una selezione di ricerche in corso, di mostre e di opere che hanno affrontato il tema cruciale del tempo nel corso dei mesi precedenti.
Si inizia con l’immagine panoramica del Garden of Slow Time, uno spazio per la riflessione personale sul tempo, creato da Paul Harris per la Loyola Marymount University di Los Angeles. Proprio questa Università nel 2019 ha ospitato la 17° conferenza triennale dell’ISST, un simposio che raccoglie ricercatori indipendenti, accademici, artisti, scienziati di tutto il mondo. Il tema del 2019 era Time in Variance, affrontato da decine di interventi multidisciplinari.

Questo è accaduto prima della diffusione della pandemia. Lo spartiacque del virus ha indirizzato molte delle ricerche del 2020 sulla mutata percezione del tempo indotta dalla malattia e dai lockdown, e “Time’s News” riporta a questo proposito diversi titoli, fra cui K. Fujisawa, Time studies of the COVID-19 epidemie (Yamaguchi University). 
Un importante nucleo di ricerche registrate nel numero riguarda il tema della misurazione, dal simposio Sensing, Measuring and Feeling Times and Elements (Sozopol, Bulgaria 2020) alla mostra dello stessa curatrice Emily DiCarlo The Propagation of Uncertainty (The Art Museum,Toronto 2020), focalizzata sulla discordante simultaneità dell’ UTC (Coordinated Universal Time).


Diverse opere, illustrate nella sezione Visualizing Time (a cura di A. Sbrilli e L. Leuzzi) hanno a che fare con la misurazione:  


Metric Units for the Solar System dell’artista australiana Sara Morawetz, che indaga le scale di misurazione e la loro rilevanza nella percezione del posto dell’essere umano nell’universo

l’Histoire millimétré de l’Art di Aldo Spinelli, che rappresenta in millimetri quadrati i 1.000.056 anni dell’arte, suddividendoli nella riproduzione su carta millimetrata di alcuni capolavori della storia dell’arte dalla preistoria al presente

i Calendars di Letizia Cariello, che uniscono scrittura e cucito in una pratica meditativa sul tempo

il Climate Clock di Gan Golan e Andrew Boyd, ammonimento incessante sul tempo che manca al punto di irreversibilità del cambio climatico

la mostra 24/7 curata da Sarah Cook e ispirata all’omonimo libro di Jonathan Crary sulla mutazione dei ritmi quotidiani

A temporary Index, di Thomson & Craighead, riporta il tempo che manca prima che i siti in cui sono sepolte scorie nucleari tornino sicuri


Time out of Joint di Eva & Franco Mattes, una mostra on line su Darknet, una rete remota, alla periferia di Internet, dove il tempo di caricamento e scorrimento scorre in modo diverso.
Infine due opere che si inoltrano nelle trasformazioni profonde che il tempo produce nella natura e negli artefatti umani:

Brief History of Time del cinese Chen Qi, che visualizza le tracce lasciate dal tempo nei libri, unendo la tecnica incisoria con accurati studi di fisica

e Forcing the Landscape di Silvia Camporesi, che ha scelto nelle sue ultime serie di opere dei luoghi speciali, dove l’azione umana si confronta con i vincoli della natura e il passaggio del tempo che sommerge, restituisce, torna a sommergere gli artefatti antropici.

Con Casa Lettori a Più libri più liberi 2019

Che cosa vuol dire aprire e mantenere un blog dedicato ai libri; che efficacia ha diffondere le proprie riflessioni e proposte tramite Twitter, nell’epoca del dilagare di Instagram; come si può coniugare la forma della scrittura con la presenza delle immagini; e perché dedicare tempo della propria vita quotidiana a un impegno non direttamente remunerativo. 
Intorno a queste domande si è svolta la conversazione di giovedì 5 dicembre 2019, nell’accogliente spazio dell’Arena Robinson di Repubblica, allestita a Più libri Più liberi.
Maria Anna Patti, collaboratrice di Robinson e fondatrice/animatrice di Casa Lettori – un dispositivo di promozione della lettura e della partecipazione culturale che conta col solo account Twitter più di 76.000 follower – ha scelto gli ospiti e condotto il dialogo  su questi temi, davanti a un pubblico composto per la maggior parte di giovani studenti, e poi di fedelissimi della lettura, di curiosi, di visitatori e operatori della fiera. 

Con molto piacere, Diconodioggi – nella persona della fondatrice Antonella Sbrilli – ha partecipato a questo incontro, insieme con gli altri blog (e account Twitter) invitati: Corsi e rincorsi di Sara Durantini, che si occupa – come dice il sottotitolo – di “Arts. Literature. More”, in una visione integrata delle espressioni creative;  Un libro, una tazza di lè e il camice bianco di Marzia Giansante, psichiatra che considera l’apporto umanistico indispensabile alla cura e alla stessa professione medica; “Giuditta legge. Il blog di lettura di Giuditta Casale” che fa della lettura personale di un singolo libro un punto per osservare le dinamiche relazionali della società; Letteratume. Spunti di letture con leggerezza di Vincenzo Barometro, che predilige ironia e auto-ironia per le sue incursioni editoriali. 
Anche Sololibri,net ha contribuito al talk, con dati sulla presenza dei blog letterari in rete e sulla consistenza degli scambi sui social, mentre Maria Di Cuonzo ha twittato l’evento in diretta.
Il filo rosso delle considerazioni espresse negli interventi è stato quello della necessità di comunicare il proprio modo di leggere, in cerca di interlocutori affini, di riscontri, di collegamenti.
Il dialogo può crearsi con gli autori, con gli editori (e in questo Twitter è assai più efficace di altri social), con una nicchia di appassionati su temi molto specifici – come nel caso di chi arricchisce giornalmente @diconodioggi con le date trovate nei racconti – oppure con un gruppo molto vasto di persone, come accade proprio a Casa Lettori, che considera ogni tweet inviato al suo account un segno importante della presenza di ciascuno.
Antonella Sbrilli (@asbrilli)

 

 

Visualizing Time: Time’s News 2019

Mentre a Los Angeles (Marymount Loyola University) si svolge Time in Variance, il 17° simposio sul tempo organizzato dall’International Society for the Study of Time (ISST), il cinquantesimo numero del magazine dell’ISST,  “Time’s News”, esce a cura di Emily Di Carlo. 
Contiene notizie sulle attività della Società, recensioni, segnalazioni di eventi ed esperienze, call for papers, approfondimenti, interviste e una sezione, dal titolo Visualizing Time, dedicata ad opere d’arte che – nel corso del 2018-19 – hanno fatto emergere una riflessione  sul tempo, attraverso tecniche e strumenti diversi. 
La selezione di questa scelta di “time focused art”, curata da Antonella Sbrilli e Laura Leuzzi, segnala una serie di artisti internazionali, da Olafur Eliasson e Minik Rosing con il loro Time Watch a Tracey Emin (I Want My Time With You), passando per Aiko Miyanaga (Waiting for Awakening – Clock), Marco Godinho (Every Day a Poem Disappears in the Universe), Zhao Zhao (One Second) e due artiste italiane: Daniela Comani che nel 2019 ha realizzato Planet earth 21st Century (ne abbiamo parlato qui), e Mariagrazia Pontorno, con Everything I Know, un progetto che ripercorre il viaggio di Leopoldina d’Austria – appassionata di scienze – verso il Brasile, nel 1817: un diario che rintraccia, aggiorna, rimodula lo sguardo scientifico, le atmosfere geografiche, i passaggi di spazio e di tempo.


Nell’anno in cui si celebra il  cinquantenario del primo sbarco sulla Luna, non poteva mancare l’eloquente opera di Peter Liversidge, From home – how far the moon has, and is, moving away from the Earth since the moon landing, July 20th, 1969


Il numero di “Time’s News” riporta anche un interessante esperimento di Emily Di Carlo,  I Need To Be Closer To You, parte del progetto Daylight Saving Time, che indaga il concetto di “time-specificity” nell’arte contemporanea, lavorando sui fusi orari, sull’ora legale, sulla percezione della distanza temporale e delle sue variazioni. 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

#alfagiochi con “Alfabeta2”

Da dicembre 2016 Antonella Sbrilli tiene una rubrica quindicinale di giochi con i lettori e le lettrici sulla rivista on line “Alfabeta2“: giochi con le parole, con la scrittura, con il tempo, con le immagini: #alfagiochi

 

Intitolati/Intitolate: anagrammi di artisti che potrebbero essere anche titoli di mostre, coerenti con la produzione e le idee degli anagrammati (puntate dell’11 dicembre 2016, 8 gennaio 2017, 22 gennaio 2017)

L’oracolo in Archivio: interrogazione dell’Archivio della rivista tramite parole-chiave (Alfabeta 2 – 25 dicembre 2016)

#Alfagiochi: A cercasi; In cerca della L; La forma della F; La B di (alfa)Beta; Ecce E (gioco in corso dal 5 febbraio 2017)

a questo link l’indice della rubrica con tutti i giochi.