2 Dicembre | 2. Dezember

2 dicembre 2024

 

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In Deutschland soll im Jahre 1918, u. zw. in den Tagen um den 15. VI. herum, eine große, der Welt die Größe und Macht Deutschlands ins Gedächtnis prägende Feier des dann eingetretenen 30jährigen Regierungsjubiläums Kaiser Wilhelms II. stattfinden; obwohl es bis dahin noch mehrere Jahre sind, weiß man doch aus verläßlicher Quelle, daß heute schon Vorbereitungen dazu getroffen werden, wenn auch selbstverständlich vorläufig ganz inoffiziell. Nun weißt Du wohl auch, daß in dem gleichen Jahre unser verehrungswürdiger Kaiser das 70jährige Jubiläum Seiner Thronbesteigung feiert und daß dieses Datum auf den 2. Dezember fällt.

Robert Musil, Der Mann ohne Eigenschaften, 1930-33

Nell’anno 1918, e precisamente nei giorni intorno al 15 giugno, si svolgeranno in Germania feste solenni per il trentesimo anno di regno dell’imperatore Guglielmo II, feste che dovranno  attestare al mondo intero la grandezza e la potenza germaniche. Quantunque manchino ancora parecchi anni a tale data, si sa da fonti degne di fede che si stanno già facendo preparativi, per ora naturalmente non ufficiali. Ora tu ben sai che nello stesso anno il nostro augusto Imperatore celebrerà il settantesimo giubileo della sua ascesa al trono e che l’anniversario cade il 2 dicembre. 

Robert Musil, L’uomo senza qualità, 1930-1933, tr. it. A. Rho, ed. cons. Einaudi 1972, vo. I, p. 73

Siamo nel 1913, a qualche anno di distanza dalla “magica data della svolta del secolo”, quel passaggio fra l’Ottocento e il Novecento, che aveva seminato illusioni di grandi novità, come se il tempo tornasse giovane. Nell’Austria imperial-regia, con i suoi vasti territori, le tante popolazioni, la struttura burocratica, le aperture  liberali,  vive Ulrich Anders, un uomo di trentadue anni, la cui “intelligenza affascinata dall’esattezza scientifica e dall’infinita indeterminatezza della realtà, dissolve ogni decisione in lucida ironia”. Su iniziativa del padre, Ulrich viene nominato segretario di un comitato che deve organizzare – con largo anticipo – i festeggiamenti del settantesimo anno di regno del vecchio imperatore Francesco Giuseppe, salito al trono il 2 dicembre del 1848. L’anniversario cade dunque nel 1918, lo stesso anno in cui in Germania si celebra l’imperatore Guglielmo II. In vista di questa competizione fra le due scadenze, si mette in moto a Vienna una azione parallela, un meccanismo complesso quanto vago di decisioni che non giungeranno mai allo scopo, segnando quella data, il 1918, la dissoluzione dell’impero austro-ungarico.

 

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5 Novembre | November 5th

5 novembre 2024

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On the fifth day of November, 1718, which to the aera fixed on, was as near nine kalendar months as any husband could in reason have expected,—was I Tristram Shandy, Gentleman, brought forth into this scurvy and disastrous world of ours.—I wish I had been born in the Moon, or in any of the planets, (except Jupiter or Saturn, because I never could bear cold weather) for it could not well have fared worse with me in any of them (though I will not answer for Venus) than it has in this vile, dirty planet of ours,—which, o’ my conscience, with reverence be it spoken, I take to be made up of the shreds and clippings of the rest

Lawrence Sterne, The Life and Opinions of Tristram Shandy, Gentleman, 1760-67

Il cinque novembre 1718, che rispetto all’epoca fissata era tanto vicino ai nove mesi di calendario quanto qualsiasi marito in senno si sarebbe potuto aspettare, fui io, Tristram Shandy, Gentiluomo, messo in questo scorbutico e disastroso mondo nostro. Vorrei essere nato nella Luna, o in qualsiasi altro pianeta (eccetto Giove o Saturno, siccome non ho mai potuto sopportare il freddo) perché non la sarebbe potuto andare molto peggio per me in uno qualunque di essi (sebbene non mi pronunci su Venere) di quanto è andata in questo vile, lurido pianeta nostro, che, sia detto col dovuto rispetto, credo essere stato fatto cogli sbrendoli e ritagli degli altri

Laurence Sterne, La vita e le opinioni di Tristram Shandy, gentiluomo, 1760-1767, tr. it. A. Meo, Einaudi 1990, p.12

L’ironica e inafferrabile vita di Tristram Shandy ha inizio col racconto del suo concepimento, avvenuto – pare –  “la notte fra la prima domenica e il primo lunedì di marzo, nell’anno di nostro Signore mille settecento diciotto”. E la nascita  ha luogo – in anticipo sui nove mesi della gravidanza – il 5 novembre. È una data significativa nella storia della Gran Bretagna: il giorno di Guy Fawkes, quando si commemora, con fuochi d’artificio, la fallita congiura delle polveri del 1605. Raccontata nel brevisssimo capitolo quinto, la nascita di Tristram Shandy è occasione per considerazioni sul “disastroso mondo nostro”, in cui i destini degli uomini sono in balìa della fortuna ed è vano seguire una linea diritta, tanto nella vita, quanto nel suo impossibile racconto. Lo scrittore Laurence Sterne era nato il 24 novembre del 1713, quattro anni, undici mesi e 19 giorni prima del suo personaggio.  

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29 Ottobre

29 ottobre 2024

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Comunque, questa era la situazione quando il Duce era venuto a inaugurare Pomezia, il 29 ottobre 1939: il mondo era in guerra. Ma ciò che le sembrerà più strano è che per noi Peruzzi la cosa più grave non fosse questa – ossia la guerra – bensì che quel giorno a Pomezia a inaugurare la nuova città non ci fosse più, insieme al Duce, l’Edmondo Rossoni. S’era stufato anche di lui stavolta. Cacciato

Antonio Pennacchi, Canale Mussolini, 2010, Mondadori, p. 340

Fra il 29 ottobre del 1937, quando viene inaugurata Aprilia – città di nuova fondazione nell’Agro romano –  e  il 29 ottobre del 1939, quando è inaugurata Pomezia, il mondo è cambiato. La Germania di Hitler, sempre più potente, ha bombardato Guernica, ha iniziato la persecuzione degli ebrei e ha invaso la Polonia. Mussolini segue l’alleato tedesco, aderendo alla politica antisemita con le leggi razziali del ’38. Fra i tanti deportati nei campi di concentramento, troverà la morte anche  “il figliastro di Petrucci, uno di quei due architetti di Aprilia e di Pomezia”. Dal punto di vista della famiglia Peruzzi – la cui storia è raccontata nel libro insieme a quella della bonifica  delle paludi pontine – la data segna la caduta della fortuna politica del compaesano, e protettore, Edmondo Rossoni, in un giorno, un 29 ottobre,  che condensa vicende private, anniversari e decisioni storiche. 

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24 Ottobre

24 ottobre 2024

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Sul tavolo, altre carte, appunti, un testo di Caviglia, uno dell’austriaco Schwarte, le Note di Capello, i Ricordi di Ludendorff, sedicesimi in collezione con gli ordini d’operazione, i fonogrammi, i bollettini quotidiani, e fogli bianchi tenuti distesi da puntine da disegno.
Il problema consiste nel bloccare l’Alpenkorps bavarese che, scattato nella nebbia alle otto del mattino del 24 ottobre 1917, sulla riva sinistra dell’Isonzo, partendo dal campo trincerato di Tolmino, dà il via alla grande offensiva degli Imperi Centrali contro l’Italia. (…)
Cadorna come quell’altro, quel giocatore di bocce!, quell’astigiano innominabile, quella testa di popone secco, bell’esemplare di questo nostro popolo di schiavi: basterebbe la sua storia, dalle ore 20 del 24 ottobre 1917, come comandante del XXVII Corpo d’Armata, fino al settembre dei ventisei anni dopo, basterebbe la sua storia a qualificarci per quel che siamo…

Giovanni Arpino, L’ombra delle colline, 1964, ed. cons. Mondadori, 1970, p.30, p. 34

Stefano, il protagonista di questo racconto, torna da Roma – città dove lavora – in Piemonte, dove vive il padre, che è stato colonnello dell’esercito. Deluso dalla storia d’Italia, soprattutto dall’armistizio del 1943, il vecchio vive ritirato e passa le giornate in una stanza tappezzata di carte militari e mappe dei campi di battaglia della prima guerra mondiale. In quella stanza, rievoca le fasi della battaglia di Caporetto, immaginando variazioni nella strategia che potessero evitare la sconfitta delle truppe italiane. La data di inizio della battaglia, il 24 ottobre 1917, è ripercorsa nelle diverse ore: le otto del mattino, inizio dell’offensiva; le due del pomeriggio; le otto di sera, quando viene richiamato – senza farne il nome – Pietro Badoglio, che quel 24 ottobre comandava il 27° corpo d’armata. 

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20 Settembre

20 settembre 2024

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Settembre 20
Ecco fatto. Ho voluto ricopiare qui in questo mio giornalino il foglietto del calendario d’oggi, che segna l’entrata delle truppe italiane in Roma e che è anche il giorno che son nato io, come ci ho scritto sotto, perché gli amici che vengono in casa si ricordino di farmi il regalo

Vamba, Il giornalino di Gian Burrasca, 1912 (in volume), ed. cons. Giunti, 1994, p. 5

Il 20 settembre 1870 è il giorno della breccia di Porta Pia. Ventisette anni dopo, nello stesso giorno di settembre, nasce Giannino Stoppani, detto Gian Burrasca. Per il suo compleanno ha avuto in regalo dalla mamma un giornalino con la “rilegatura di tela verde e tutte le pagine bianche”. Su questo diario, racconterà le sue disavventure, le punizioni, gli slanci verso la libertà.
Per cominciare, non sapendo ancora cosa scrivere, ricopia proprio il foglietto del calendario del 20 settembre, 263° giorno dell’anno, Sant’Eustachio. Entrata delle truppe italiane in Roma. Luna piena.

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16 Agosto

16 agosto 2024

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– Vuoi dire di Elvis Presley in persona?
– Sì, ho lavorato con lui per una decina di giorni, durante le riprese di un film in Messico.
(…)
– Senti, ma quanti anni hai, allora, se hai lavorato niente meno che con il Re? È morto da moltissimi anni, no? Cinquanta? – Mi scappava ancora da ridere, fui in grado di trattenermi per fortuna.
Notai subito che stava recuperando un po’ della sua civetteria. Mi sgridò ancora, per prima cosa.
– Non esagerare. Il prossimo 16 agosto saranno trentaquattro, credo. Non credo di più –

Javier Marías, Gli innamoramenti, 2011, tr. it. G. Felici, Einaudi, 2012, pp. 292, 293

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2 Aprile

2 aprile 2024

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Il 2 di aprile cadeva il secondo anniversario. “Bisogna questa volta celebrarlo fuori di Roma” disse Ippolita. “Bisogna che noi passiamo una gran settimana d’amore, soli, dovunque, ma fuori di qui […] Stabilirono di partire il 2 di aprile, col treno del tocco. Si trovarono alla stazione, per  l’ora stabilita, tra la folla, provando entrambi in fondo al cuore una gioia ansiosa

Gabriele d’Annunzio, Trionfo della morte, 1894, Mondadori 1977, p.71, 75

I due amanti Giorgio Aurispa e Ippolita Sanzio, quasi stupiti di essere arrivati al secondo anniversario della loro storia d’amore,  all’inizio clandestina, cercano sulla guida un luogo dove festeggiare e decidono per la località di Albano. Vi si recano in treno, rievocando continuamente – non senza malinconia –  il giorno del loro primo incontro, avvenuto a un concerto.  Il 2 aprile è la vera data in cui D’Annunzio conobbe Barbara Leoni, a cui la figura di Ippolita è ispirata.

 

Dicono del libro

Dicono del libro
“Terzo e ultimo dei ‘Romanzi della Rosa’, Trionfo della morte ci presenta varie situazioni legate alla biografia di D’Annunzio. Nella passione ‘difficile’ fra Giorgio Aurispa e Ippolita Sanzio è adombrata quella – famosissima – che vissero lungamente lo scrittore e Barbara Leoni. Molti dei capitoli ambientati in Abruzzo si richiamano al dramma assai complesso, in quegli anni, della famiglia D’Annunzio, sconvolta dalle dissipazioni e da parecchie altre colpe del padre di Gabriele. Infine i travagli del protagonista raggiungono la loro conclusione tragica anche in seguito a violente esperienze intellettuali – che si accentrarono sul tema ossessivo della Morte – riferite morbosamente all’arte di Wagner e al pensiero di Nietzsche”
(dalla quarta di copertina dell’ed. Mondadori, op. cit.)

 

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Tre volte dieciluglio


10 luglio PietroiustiIl 10 luglio 2008, l’artista romano Cesare Pietroiusti per cinque ore, dalle 15 alle 20, si rese disponibile a rispondere a qualunque domanda il pubblico volesse porgli. La sede di questo evento dal titolo Una risposta a ogni domanda fu il Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell’Università Sapienza di Roma, o meglio – vista la giornata calda – il portico esterno, dove erano collocate sedie, computer e un ventilatore. Mentre un gruppo musicale – lì accanto – provava il concerto che avrebbe avuto luogo la sera, molte domande sull’arte hanno riempito quel pomeriggio. Un pomeriggio che, nel suo svolgimento, è un esempio di arte relazionale, un tipo di arte che – più che alla realizzazione di opere – mira al coinvolgimento attivo del pubblico, lasciando segni, memorie, spunti che ognuno può riprendere, proseguire e fare propri.  Al termine del pomeriggio, Pietroiusti (artista attento agli aspetti temporali delle opere, alla loro scadenza, ai loro passaggi) ha invitato, chi volesse, a replicare dopo un anno l’evento appena concluso, rimettendolo in moto con la pratica del re-enacting. E così è accaduto il 10 luglio 2009, quando l’opera-evento di Pietroiusti è stata riproposta, col titolo dieciluglioduemilaotto + 1. Luciano Nestola ha ricostruito la scena e il sonoro di quel pomeriggio; Laura Leuzzi ha raccontato come in un diario quella giornata un an après; Emanuele Sbardella ha usato la piattaforma Yahoo! Answers per proseguire il gioco delle domande e delle risposte. E l’anno successivo, 2010, di nuovo il 10 luglio, è stato riattivato un altro di questi anniversari di una performance (titolo anche di un libro dedicato al tema). Antonella Sbrilli (@asbrilli)