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fusi orari, ora legale, ora solare, passaggi di tempo
Nella notte fra il 29 e il 30 marzo 2025, nei paesi che la adottano, va in vigore l’ora legale: in Italia è più di un secolo – salvo qualche lunga interruzione – che l’espediente per allungare le giornate primaverili ed estive è attivo.
Gli effetti di questo jet-lag, ridotto ma concreto, si risentono nei ritmi circadiani e nelle abitudini, generando per alcuni giorni piccole confusioni sul prima e sul dopo (che ore sono? che ore sarebbero?). Un po’ come avviene nei cambiamenti di fuso, quando ci si sposta nello spazio.
Vent’anni fa, l’artista Olafur Eliasson dedicò un’opera molto bella alla mappa della luce solare. Daylight Map è composta di 24 tubi al neon sagomati come le linee verticali che suddividono la Terra in zone col medesimo orario. Tali linee, lungi dall’essere diritte, si presentano spezzettate, zigzaganti, con rientri e scarti verso est od ovest, poiché seguono confini e situazioni collegate alla mappa politica del pianeta. Invece di assomigliare all’aspetto geografico della terra la mappa della luce si conforma a una tabella di fusi orari internazionali restituendo in tempo reale le condizioni della luce nel globo: “le zone in cui è giorno sono illuminate. Quando il sole tramonta in queste zone, la luce al neon si spegne, mentre viene accesa nelle zone in cui il sole sta sorgendo”.
Una partitura che sincronizza la luce con la struttura spaziale della griglia e rende percepibile il nesso fra il fenomeno naturale e la convenzione della sua misura.
L’immagine è tratta dal sito olafureliasson.net (foto Marc Woods).
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cambio dell'ora, l'ora in più, Matteo Caccia, ora solare, Pascal, Radio2
Mentre la fine di ottobre porta con sé “il rito annuale di mettere indietro gli orologi, una stretta alla morsa delle tenebre sui pomeriggi” come scrive Ian McEwan nel romanzo Miele, il programma radiofonico Pascal (Radio2 Rai), nella puntata del 23 ottobre 2015, regala una piccola storia fatta apposta per il cambio dell’ora, da legale a solare.
Condotto da Matteo Caccia, Pascal raccoglie storie che parlano del tempo. Il tempo meteorologico e il tempo che passa, episodi accaduti nel passato e avvenimenti presenti, il filo della memoria e l’atmosfera corrente, insomma “che tempo c’è da voi e che tempo c’è dentro di voi”.

La puntata del 23 ottobre 2015 ha per titolo Incontri ravvicinati (qui il podcast) e racconta di meteoriti che illuminano il cielo notturno di un campo scout e della terra vista dall’alto dall’astronauta John Glenn; mentre – tornando al presente – le notizie meteo della sera danno in avvicinamento al Messico l’uragano Patricia.

Nel finale della puntata, Matteo Caccia legge questo racconto breve – in omaggio alla notte del cambio dell’ora – inviato da Guido, un ascoltatore:
“Ci siamo incontrati una notte d’ottobre in cui il tempo ci aveva regalato un’ora in più, perché tornava l’ora solare. Quindi erano già le tre del mattino, ma erano di nuovo le due del mattino. Allora, le proposi di rifare tutto quello che avevamo fatto in quell’ora per vedere se veniva uguale. Tornammo al locale nel quale avevamo bevuto due Pils. Ne ribevemmo altre due. Camminammo lungo il fiume fino allo stesso ponte in pietra. Lo attraversammo e parlammo quasi delle stesse cose. E quando scoccarono le tre lei mi disse: Ok. Ora possiamo finalmente fare una cosa diversa. E ci baciammo. Dio salvi il cambio dell’ora. A presto, Guido”.
La ripetizione di un’ora; sessanta minuti interpolati nel nastro delle 24 ore: Diconodioggi non può non cogliere questo input e così invita a segnalare citazioni, racconti, opere, storie sull’ora solare, su un’ora in più, usando – su Twitter – gli hashtag #Lorainpiù e #Cambiodellora (o via mail: diconodioggi@gmail.com).
E grazie a Incontri ravvicinati – Pascal. Storie, persone, meteorologia – Radio2 Rai per l’esca lanciata nell’ultimo fine settimana di ora legale.