5 Agosto

5 agosto 2014

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E, a dir il vero, il sole, la solitudine, le notti passate sotto il roteare delle stelle, il silenzio, lo scarso nutrimento, lo studio di argomenti remoti, tessevano attorno a me come una incantazione che mi predisponeva al prodigio.
Questo avvenne la mattina del cinque Agosto, alle sei. Mi ero svegliato da poco ed ero subito salito in barca, pochi colpi di remo mi avevano allontanato dai ciottoli della spiaggia e mi ero fermato sotto un roccione la cui ombra mi avrebbe protetto dal sole che già saliva, gonfio di bella furia, e mutava in oro e azzurro il candore del mare aurorale. Declamavo, quando sentii un brusco abbassamento dell’orlo della barca, a destra, dietro di me, come se qualcheduno vi si fosse aggrappato per salire. Mi voltai e la vidi

Giuseppe Tomasi di Lampedusa, La Sirena, 1956-57, in I racconti, ed. cons. Feltrinelli, 1993, pp. 117-118

A Torino, nel 1938, un giovane giornalista siciliano conosce il senatore catanese Rosario La Ciura, illustre studioso di greco, autore di scritti da cui trapela un senso “quasi carnale dell’antichità classica”. Nel corso di alcuni incontri, il giovane raccoglie le considerazioni dell’uomo, i suoi ricordi nitidissimi della Sicilia e infine il racconto di un evento prodigioso, che risale all’estate eccezionalmente calda del 1887. L’allora ventiquattrenne Rosario La Ciura, già laureato in lettere antiche, si prepara al concorso per una cattedra universitaria di letteratura greca. Studia come un pazzo, nutrendosi di olive nere e caffè, e per salvarsi dal caldo infernale, si trasferisce nella casa di un amico, ad Augusta, in un paesaggio dove i libri di greco sembrano mettere in comunicazione il presente con il mito. Ed è proprio nel mare di Augusta che il giovane studioso entra in contatto con la creatura che dà il titolo al racconto, la sirena Lighea, la mattina del 5 di agosto.

Dicono del libro
“Ma il racconto più celebre della raccolta è senza dubbio La Sirena (precedentemente con il titolo imposto dalla vedova dell’autore, Lighea), scritto dopo una gita lungo la costa meridionale della Sicilia. Al centro della favola, al limite tra il reale e il surreale, si accampa un personaggio formidabile: il vecchio professor La Ciura, il quale, da giovane, conobbe l’amore della Sirena, e non poté più gustarne altro”.
(Dalla quarta di copertina dell’ed. Feltrinelli, op. cit.)

Altre storie che accadono oggi

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“… Il 5 agosto il litorale era completamente deserto. Convinti che la flotta tedesca avrebbe presto dato l’assalto al Canale della Manica…”
Rosamond Lehmann, Le ragazze dai capelli rossi

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“… La giovane coppia si sposò per la prima volta il 5 agosto 1744, quando Joseph aveva appena otto anni e Sarah sei…”
Jonathan Safran Foer, Ogni cosa è illuminata (segnalazione di Sandra Muzzolini)

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“… sono le tre e mezzo del mattino, il 5 agosto 1962. Sfondano la porta e trovano Marilyn Monroe sdraiata a faccia in giù sul letto…”
Mordecai Richler, Solomon Gursky è stato qui

pittura
Sassetta, Madonna della neve, 1430-32, Firenze, Uffizi
nella predella: è rievocata la nevicata miracolosa del 5 agosto a Roma, sull’Esquilino, nel luogo dove successivamente sorgerà la basilica di S. Maria Maggiore

pittura

Masolino da Panicale, Miracolo della neve, 1428 ca., Napoli, Museo Nazionale di Capodimonte