6 Febbraio

6 febbraio 2015

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Tra il momento in cui ho smesso di scrivere, nel maggio scorso, e ora, 6 febbraio ’91, il previsto conflitto tra l’Irak e la coalizione occidentale è scoppiato. Una guerra “pulita” secondo la propaganda, benché siano già cadute sull’Irak “più bombe che sulla Germania durante tutta la durata della seconda guerra mondiale” (Le Monde di stasera) e testimoni dicano di aver veduto a Bagdad dei bambini, resi sordi dalle deflagrazioni, camminare per le vie come ubriachi. Non si fa altro che aspettare avvenimenti annunciati che non arrivano, l’offensiva terrestre degli “alleati”, un attacco chimico da parte di Saddam Hussein, un attentato alle Galeries Lafayette. E’ la stessa angoscia del tempo della passione, lo stesso desiderio – e impossibilità – di sapere la verità. L’affinità si ferma qui. Non v’è sogno né immaginazione

Annie Ernaux, Passione semplice,  1991, tr. it. I. Landolfi, Rizzoli 1992, p.68

La storia di una passione fra uno straniero sposato e una donna, che scrive queste annotazioni, si rivela una riflessione sul tempo e sulla sua percezione. Poiché la relazione è fatta di attese, di incontri a termine e di lontananze, la donna si interroga continuamente sulla natura del presente, sulla fuga degli istanti. Alcune date emergono nella narrazione, date private e date pubbliche come questo 6 febbraio del 1991. E ogni data è motivo per riandare a date analoghe nel tempo trascorso, con il desiderio di ritornare indietro, di “forzare il presente a ridiventare passato”.
[…] mi domandavo perché non è possibile passare in quel giorno, in quel momento, allo stesso modo in cui si passa da una stanza all’altra”. 

Dicono del libro
“Una donna racconta l’irrompere nella sua vita di una passione violenta e totale. Le attese febbrili, la vertigine del desiderio, il delirio dei sensi, la sofferenza angosciosa del vuoto. Un resoconto essenziale, lucido, teso, che mette impietosamente a nudo le emozioni più profonde e segrete dell’esperienza amorosa”
(dalla seconda di copertina dell’ed. Rizzoli, op. cit.)

Altre storie che accadono oggi

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“… 6 Febbraio 1799. Diriggi le tue lettere a Nizza di Provenza perch’io domani parto verso Francia; e chi sa? forse assai più lontano… ”
Ugo Foscolo, Ultime lettere di Jacopo Ortis

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“… 6 Febbrajo (…) Erano vissuti da scapigliati, erano morti da eroi…”
Cletto Arrighi, La Scapigliatura e il 6 Febbrajo

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“… Il sei febbraio del 1829, gli armati che, inseguiti da Lavalle, marciavano, provenienti da sud… si fermarono in una fattoria il cui nome ignoravano…”
Jorge Luis Borges, Biografia di Tadeo Isidoro Cruz

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“… 6 febbraio, 1953 …Lui faceva un gioco che si chiamava sett’ e mezz’, puntando solo pochi spiccioli…”
Don DeLillo, Underworld

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“… 6 febbraio 1989. Riccardo urla, Dove sei?…”
Andrea Delogu, Andrea Cedrola, La collina

pittura

Marcel Duchamp, Rendez-vous du Dimanche 6 Février 1916, 1916 Philadelphia Museum of art

 

pittura
“…Oggi, 6 febbraio 1971, dichiaro di non essere Emilio Isgrò…”
(segnalazione di Roberta Malaussène)

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“…Era il giorno 6 febbraio, Lugano era alle spalle…”
Kaso e Maxi B, 6 febbraio (segnalazione di Michele Brescia)