21 Dicembre | the twenty-first of December

21 dicembre 2024

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The Day was terribly cold; therefore she brought the foundling back with her and hid it in the clothes closet of her room. On the twenty-first of December, at lunch, I was saying, “Children, this is the winter solstice,” and then the infant’s cry came out by way of the heating ducts from the register under the buffet. I pulled down the thick, woolly bill of my hunting cap, which, it so happens, I was wearing at the lunch table, and to suppress my surprise I began to talk about something else. For Lily was laughing toward me significantly with the upper lip drawn down over her front teeth, and her white color very warm. 

Saul Bellow, Henderson the Rain King, 1958

Era una giornata freddissima; perciò ella prese il trovatello e lo nascose nel cassettone della sua stanza. Il ventuno dicembre, a desinare, io stavo dicendo: “Bambine, è il solstizio d’inverno”,  e proprio allora dalle tubazioni del riscaldamento (il radiatore era sotto il buffet) giunse il vagito del neonato. Io abbassai la testa del mio berretto da caccia, di lana pesante, che portavo sempre a tavola, e per nascondere lo stupore mi misi a discorrere d’altro. Infatti Lily rideva, guardandomi con aria saputa, il labbro di sopra abbassato a coprire i denti, e in viso un caldo pallore. 

Saul Bellow, Il re della pioggia, 1958, tr. it. L. Bianciardi, ed. cons. Mondadori, 1984, p. 23

La scena si svolge verso la fine degli anni Cinquanta, in una città americana, a casa di Eugene Henderson, ricco e irrequieto discendente di una famiglia di pionieri. Il 21 dicembre, solstizio d’inverno, mentre la famiglia è a tavola, un vagito rivela che c’è un neonato nella stanza della figlia. È un bimbo trovato in una macchina, che rimarrà però poco a casa degli Henderson. Quel 21 dicembre, segnato dai preparativi per il Natale e dalla viva novità del bambino, è una delle ultime giornate trascorse da Henderson in famiglia. Di lì a poco, spinto dall’inquietudine, partirà all’improvviso per l’Africa, dove perderà la cognizione del tempo acquisendo un coraggio mai immaginato e il nome di Re della pioggia.

Dicono del libro

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Sidney: solstizio d’inverno 2021

“L’inverno è arrivato ed è tempo di riscaldare gli animi”, si legge nella newsletter della galleria Dominik Mersch, che si trova a Ruschcutters Bay, Sidney, Australia.
Con le sue mostre in corso (Atmosfera e Another Dawn), la galleria di arte contemporanea partecipa – in questi giorni di giugno – ai festeggiamenti del solstizio d’inverno 2021 e invita a condividerne il programma.
Mentre nell’emisfero nord si festeggia l’apice della luce (e anche l’inizio del suo declino, come scrive Thomas Mann nella Montagna magica), in quello australe si celebra la situazione opposta. E fra i tanti appuntamenti musicali, performativi, culturali, c’è Aboriginal Sky Dreaming: un tour di un’ora durante il quale un astronomo aborigeno racconta “le storie di terra, acqua e cielo tramandate dagli antenati. ⌈…⌉ Come primi astronomi del mondo, gli aborigeni e gli abitanti delle isole dello Stretto di Torres hanno sviluppato una serie di modi pratici per osservare il sole, la luna e le stelle ai fini della navigazione, dell’allestimento dei calendari e della previsione del tempo. Possiedono anche delle narrazioni che sono state tramandate attraverso il canto, la danza e la tradizione orale per decine di migliaia di anni” (una particolare attenzione alla costellazione oscura dell’Emù). 
Le mostre in corso presso la Dominik Mersch Gallery sono anche loro connesse al tema della temporalità: Atmosfera raccoglie le immagini di architetture visionarie e sospese (cityscapes) dell’italiano Giacomo Costa, e Another Dawn i disegni e i modellini di Catherine O’Donnell che rappresentano finestre con le tende tirate, spazi di passaggio per memorie e narrazioni. 
Inoltre, la galleria ha ospitato molte importanti mostre di Sara Morawetz, l’artista australiana che lavora sui temi della misura e della percezione del tempo (qui l’articolo sulla sua performance How the stars stand del 2015 durante la quale trascorse quasi un mese sintonizzata sul “giorno” marziano, il sol).
 E qui il link al programma del Sidney Solstice

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