I Ottobre | I Oktober

1 ottobre 2023

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Der Oktober brach an, wie neue Monate anzubrechen pflegen, – es ist an und für sich ein vollkommen bescheidenes und geräuschloses Anbrechen, ohne Zeichen und Feuermale, ein stilles Sicheinschleisen also eigentlich, das der Aufmerksamkeit, wenn sie nicht strenge Ordnung hält, leicht entgeht. Die Zeit hat in Wirklichkeit keine Einschnitte, es gibt kein Gewitter oder Drommetengetön beim Beginn eines neuen Monats oder Jahres, und selbst bei dem eines neuen Säkulums sind es nur wir Menschen, die schiessen und läuten. In Hans Castorps Fall glich der erste Oktobertag auf ein Haar dem letzen Septembertage; er war ebenso kalt und unfreundlich wie dieser, und die nächstfolgenden waren es auch. 

Thomas Mann, Der Zauberberg, 1924

L’ottobre venne come sogliono venire i nuovi mesi; il suo è un arrivo modesto e silenzioso sotto tutti i rapporti, senza segni esteriori, un muto insinuarsi dunque, che sfugge facilmente all’attenzione se questa non mantiene un ordine severo. Il tempo in realtà non ha suddivisioni, non ci sono tempeste, non v’è rumoreggiare di tuoni all’inizio del nuovo mese o del nuovo anno, ed anche a quello del nuovo secolo; siamo soltanto noi uomini che spariamo e tuoniamo. Nel caso di Giovanni Castorp, il primo giorno di ottobre fu identico agli ultimi giorni di settembre, fu altrettanto immusonito e freddo come quelli e come gli altri che lo seguirono

Thomas Mann, La montagna incantata, 1924, tr. it. G. Giachetti-Sorteni, Dall’Oglio 1930 (1976), vol. I, p.249

Sulla montagna incantata (o magica, secondo una recente traduzione), il tempo è chiamato continuamente in causa. Sia il tempo meteorologico, poiché su quella montagna delle Alpi svizzere si trova il sanatorio per le malattie dei polmoni, i cui ospiti sono i protagonisti del romanzo, sia – soprattutto – il tempo del calendario. Il soggiorno del giovane ingegnere Giovanni Castorp – in visita a un cugino – doveva durare meno di un mese, e invece – scopertosi malato – si prolunga per anni, trasformando abitudini e aspettative. Mentre le stagioni cambiano, i giorni avanzano come le lancette di un enorme orologio, e il tempo è sentito come una beffa, un mistero, un trucco senza spiegazione.

Dicono del libro

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Sidney: solstizio d’inverno 2021

“L’inverno è arrivato ed è tempo di riscaldare gli animi”, si legge nella newsletter della galleria Dominik Mersch, che si trova a Ruschcutters Bay, Sidney, Australia.
Con le sue mostre in corso (Atmosfera e Another Dawn), la galleria di arte contemporanea partecipa – in questi giorni di giugno – ai festeggiamenti del solstizio d’inverno 2021 e invita a condividerne il programma.
Mentre nell’emisfero nord si festeggia l’apice della luce (e anche l’inizio del suo declino, come scrive Thomas Mann nella Montagna magica), in quello australe si celebra la situazione opposta. E fra i tanti appuntamenti musicali, performativi, culturali, c’è Aboriginal Sky Dreaming: un tour di un’ora durante il quale un astronomo aborigeno racconta “le storie di terra, acqua e cielo tramandate dagli antenati. ⌈…⌉ Come primi astronomi del mondo, gli aborigeni e gli abitanti delle isole dello Stretto di Torres hanno sviluppato una serie di modi pratici per osservare il sole, la luna e le stelle ai fini della navigazione, dell’allestimento dei calendari e della previsione del tempo. Possiedono anche delle narrazioni che sono state tramandate attraverso il canto, la danza e la tradizione orale per decine di migliaia di anni” (una particolare attenzione alla costellazione oscura dell’Emù). 
Le mostre in corso presso la Dominik Mersch Gallery sono anche loro connesse al tema della temporalità: Atmosfera raccoglie le immagini di architetture visionarie e sospese (cityscapes) dell’italiano Giacomo Costa, e Another Dawn i disegni e i modellini di Catherine O’Donnell che rappresentano finestre con le tende tirate, spazi di passaggio per memorie e narrazioni. 
Inoltre, la galleria ha ospitato molte importanti mostre di Sara Morawetz, l’artista australiana che lavora sui temi della misura e della percezione del tempo (qui l’articolo sulla sua performance How the stars stand del 2015 durante la quale trascorse quasi un mese sintonizzata sul “giorno” marziano, il sol).
 E qui il link al programma del Sidney Solstice

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