18 Dicembre

18 dicembre 2023

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Il 17 del mese di dicembre, Vincent Tuquedenne bevve un caffè, ossia un franco, pranzò per la cifra di cinque franchi e trenta, comprò un astuccio di tabacco da un franco e una scatola di fiammiferi controvento da zero franchi e venti centesimi, prese il métro due volte, ossia un franco, cenò per la cifra di sei franchi e dieci centesimi, e comprò il “Journal”. Quest’ultima spesa ammontava a zero franchi e quindici centesimi.
Il 18 partì per Le Havre perché c’erano le vacanze, e inoltre i suoi genitori traslocavano. A partire dal primo gennaio dovevano trovarsi in Rue de la Convention, da nonna Tuquedenne, a causa della crisi. Il giorno della partenza, andò a vedere un’ultima volta il mare; cercava di fumare una pipa che una pioggia insistente spegneva. In treno, i passeggeri parlavano di Landru

Raymond Queneau, Gli ultimi giorni, 1936, tr. it. F. Bergamasco, ed, cons. Newton Compton, 2007, pp. 57-58

Vincent Tuquedenne, un giovane “timido, anarco-individualista e ateo”, è arrivato a Parigi da Le Havre nel novembre del 1920, per studiare Lettere alla Sorbona. Trascorre le prime giornate parigine fra la stanzetta in affitto vicino alla stazione e il quartiere latino, in lunghe passeggiate senza meta e in conversazioni con un vecchio compagno di liceo sugli esami e gli ordinamenti, su Bergson e Nietzsche, lo spiritismo, la reincarnazione. Novembre passa così, con spese regolari per i pasti, il giornale, i fiammiferi, il métro, e qualche confronto con compagni di studio, da cui esce scontento di sé, valutandosi vigliacco nella discussione e constatando la propria inesperienza con le ragazze. Passa così anche la metà di dicembre e Tuquedenne si prepara a tornare a Le Havre per le vacanze di Natale, da cui rientrerà a gennaio con l’intera famiglia. Dopo la solita routine di pasti e spostamenti, prende il treno – dove la gente discute di cronaca nera – nella piovosa giornata del 18 dicembre. 

Dicono del libro

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Diteci di oggi, souvenir

Gioco Diteci di oggi – Pagina99 we: settimana 21 – 28 giugno 2014 (si partecipa fino a lunedì 23 giugno)

Diconodioggi collabora con il giornale Pagina99 con Diteci di oggi: una rubrica di giochi e interazioni che hanno a che fare con la scrittura e con il tempo raccontato, in particolare con le date.
pescirossi
Il gioco di questa settimana prende spunto da una lirica di Guido Gozzano, L’amica di nonna Speranza, in cui compare la data del “vent’otto di giugno del mille ottocento cinquanta” insieme con l’elenco delle buone cose di pessimo gusto presenti nel salotto della casa: “le scatole senza confetti /i frutti di marmo protetti dalle campane di vetro”.
L’invito per il prossimo numero è a inviare – in non più di 800 caratteri – un elenco di buone (o cattive) cose di pessimo gusto, oggetti ricordo, soprammobili trovati, acquisti di cui ci si è pentiti.

Si partecipa fino a lunedì 23 giugno, scrivendo all’indirizzo giochi@pagina99.it
Appuntamento poi col giornale in edicola, sabato 28 giugno 2014, per una scelta e un commento.

PS Sul tema delle cose, fino a settembre si può partecipare al gioco poetico proposto dal blog Vibrisse: Le cose che ci sono in casa, a cura di Giulio Mozzi e di Alessandra Celano, col suo blog Piove sul bugnato.