10 Settembre

10 settembre 2013

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Mio caro Hans,

ti scrivo questa lettera dalla prigione di Spandau il 10 settembre 1944, tre giorni prima di essere assassinato come i miei amici: Schulenburg, Stauffenberg, Moltke che, come me, hanno preso parte al complotto per uccidere Hitler. Non so se riceverai mai questa lettera. Mi aiuterebbe in un certo qual senso a morire; perché affronterei la morte con la coscienza più leggera, sapendo che essa può aiutarti a perdonarmi e a capire perché ho trattato te, l’unico vero amico che abbia mai avuto e amato, in modo così sleale e vigliacco. Mi ricordo come fosse oggi quando ci siamo conosciuti: poco dopo la mia iscrizione al Ginnasio Karl Alexander, in una pungente giornata invernale del 1932

Fred Uhlman, Un’anima non vile,1965 (1979),  tr. it. B. Armando, Guanda 1987, p.11

I due compagni di scuola Hans e Konradin non si vedono da diversi anni, da quando Hans, di famiglia ebrea, ha lasciato la Germania per gli Stati Uniti, appena in tempo per non subire la persecuzione nazista. Sono stati grandissimi amici, malgrado l’epoca in cui si sono conosciuti evidenziasse le differenze fra di loro: nobile e sostenitrice di Hitler la famiglia di Konradin, borghese ed ebrea quella di Hans. È soprattutto la madre di Konradin a spingere il figlio verso la carriera di ufficiale nell’esercito. Ma il giovane non condivide la politica del partito nazionalsocialista e quando viene a conoscenza dello sterminio degli ebrei, si unisce al piano di Stauffenberg per uccidere Hitler. Il complotto fallisce e Konradin è imprigionato a Spandau, in attesa dell’esecuzione. Da lì, il 10 settembre, scrive la sua ultima lettera all’amico più caro – che vive ignaro in America -, sperando che lo raggiungano, prima o poi, le ragioni delle sue scelte e le memorie della loro amicizia. 

Dicono del libro
Alla vigilia dell’esecuzione, Konradin von Hohenfels, condannato a morte per aver partecipato al complotto contro Hitler, scrive una lunga lettera all’amico di liceo Hans Schwarz, ebreo tedesco emigrato all’inizio della persecuzione nazista. Un’anima non vile viene a completare la trilogia del ritorno’ (dopo L’amico ritrovato e Niente resurrezioni, per favore).

(Dalla bandella dell’ed. Guanda, op. cit.)

Altre storie che accadono oggi

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“…essendoci stata il 10 settembre dello stesso anno una anticipata consumazione con completo rapporto carnale….”
James Joyce, Ulisse

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“… 10 settembre: piena magnificenza autunnale; i festoni verde e oro del platano ondeggiano in trasparenza contro l’alto cielo illuminato dal sole…”
Palinuro (Cyril Connolly), La tomba inquieta

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“… Però oggi è il dieci settembre. Lo so di sicuro, che oggi ho pagato l’affitto. L’affitto, dove sto io, si paga il dieci del mese…”
Paolo Nori, Bassotuba non c’è