16 Settembre

16 settembre 2013

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“Alla sua salute… Insomma, nessuno sa cosa è successo nella notte del 16 settembre…”
“Nessuno… Era una notte di nebbia, simile alla notte scorsa. Io non ero di guardia. Ciò nonostante, fino alle nove sono stato qui a fare una partita a carte con Joris e gli amici qui presenti…”
“Vi vedete tutte le sere?”
“Quasi tutte.. A Ouistreham non ci sono divertimenti. Tre o quattro volte, quella sera, Joris si è fatto sostituire per andare ad assistere al passaggio di un battello. Alle nove e trenta, la marea era finita… Si è allontanato, nella nebbia, come se fosse diretto verso casa

Georges Simenon, Maigret e il porto delle nebbie, 1932, tr. it. R. Cantini, ed. cons. Mondadori, 1974, p. 32

Il capitano Joris, comandante del porto di Ouistreham, una piccola località della Bassa Normandia, è scomparso il 16 settembre. Ritrovato a Parigi dopo sei settimane, ha una ferita alla testa e non parla. Il commissario Maigret lo riconduce a casa,  dove – la mattina dopo – verrà trovato avvelenato. L’inchiesta ha inizio, in una atmosfera avvolta dalla nebbia, fra la chiusa, il faro, la taverna della Marina. Un conto in banca improvvisamente accresciuto, l’eredità lasciata alla domestica Julie, la goletta mercantile Saint-Michel, il sindaco del paese entrano via via nell’indagine, che torna sempre inevitabilmente alla giornata – e alla notte – del 16 settembre. C’era la nebbia anche allora, mentre il capitano Joris controllava il passaggio delle navi nella chiusa e l’andamento della marea. Che cosa c’è dietro la scomparsa e la morte di questi, Maigret lo scoprirà, ricostruendo infine una delicata storia familiare, e dopo aver chiesto – ed essersi chiesto molte volte – che cosa è successo il 16 settembre. 

Dicono del libro
“Per Maigret non era una novità che gente sconosciuta penetrasse nella sua vita come un colpo di vento, imponendo la sua presenza durante giorni, settimane o mesi. Ma questo caso gli procurò più grattacapi di tanti altri e gli fu difficile dimenticare ‘l’uomo’, così soprannominato perché non aveva neppure un nome e si limitava a rispondere con u sorriso vacuo alla varie domande che gli venivano rivolte. E il commissario non dimenticherà, in seguito, nemmeno Ouistreham, un piccolo nebbioso porto sull’Atlantico che vive da ottobre a maggio lungo giorni sonnolenti, noti squallide sferzate dalla pioggia e dal vento”.

(Dalla quarta di copertina dell’ed. Mondadori, op. cit.)

Altre storie che accadono oggi

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“… in un raduno generale di cacciatori fu deciso di farli riposare tre giorni e di uscire il 16 settembre per una battuta…”
Lev Tolstoj, Guerra e pace

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“… 16 settembre. – Pomeriggio delizioso, passato quasi tutto a conversare con Francesca su le logge…”
Gabriele D’Annunzio, Il piacere

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“… Se l’è svignata il sedici settembre – disse Gregory. Era il giorno di libertà dell’autista e nessuno l’ha visto prendere la macchina…”
Raymond Chandler,  Il grande sonno

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“… cosa dev’essere stato lì da loro,quella notte del 16 settembre 1943 che bombardarono l’aeroporto…”
Antonio Pennacchi, Canale Mussolini

pittura
René Magritte, Sedici settembre, olio su tela, 1956, Anversa, Museo Reale di Belle Arti (segnalazione di Elisa Bonfanti e Michele Brescia)