17 Giugno

17 giugno 2014

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Sul vassoio della colazione c’era una lettera di Hilda. 
“Papà va a Londra questa settimana e io passerò a prenderti giovedì a otto, il 17 giugno. 
Fatti trovare pronta, così potremo partire subito. Non voglio sprecare tempo a Wragby, è un posto orribile. Probabilmente passerò la notte a Redford dai Coleman, perciò dovrei essere da te per il pranzo di giovedì. Potremmo poi partire all’ora del tè e forse dormire a Grantham. E’ inutile passare una serata con Clifford. Se gli dà fastidio che tu parta, non gli farebbe piacere”.
Ah, così! Ancora una volta la spingevano di qua e di là sulla scacchiera come una pedina

David Herbert Lawrence, L’amante di Lady Chatterley, 1928, tr. it. S. Melani, Garzanti 1987, p.257

La giovane Constance, detta Connie, ha sposato nel 1917 Clifford Chatterley, che è rimasto gravemente ferito durante la guerra. La coppia vive nella residenza di Wragby dove lui, costretto sulla sedia a rotelle, è preso dalla stesura di racconti. Per lei, il “tempo passava come va avanti un orologio, le otto e mezzo invece delle sette e mezzo” , e “i momenti si susseguivano senza che tra l’uno e l’altro vi fosse necessariamente un legame”. In febbraio, sconfinando dal parco verso il bosco, ha conosciuto il guardacaccia , l’ex ufficiale Oliver Mellors, che è diventato il suo amante e da cui aspetta un figlio. Quando la sorella Hilda ricorda a Connie la partenza per un viaggio in Italia, fissata il 17 giugno, la storia è a una svolta. Lo scandalo della relazione sta per emergere e Connie prenderà le sue decisioni, seguendo l’istinto, la natura e il futuro che “Dio solo sa dove stia”. 

Dicono del libro
“L’amante di Lady Chatterlyey, che lo stesso Lawrence definì ‘tenero libro fallico’, ‘così delicato e così ardito’, si proponeva lo scopo di rendere ambo i sessi capaci di intendere il sesso ‘in modo piano, completo, onesto e pulito’. Proprio per questo, la passione di Connie Chatterley – moglie di Sir Clifford – per il guardacaccia Mellors fu avvertita come oscena e censurata.”
(Dalla quarta di copertina dell’ed. Garzanti, op. cit.)

Altre storie che accadono oggi

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“… Era il 17 giugno. Nel mio nascondiglio io rimasi tre giorni e tre notti…”
Edgar Allan Poe, Le avventure di Gordon Pym

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“… 17 giugno. Stamattina, mentre sedevo sul mio letto torturandomi il cervello, ho sentito da fuori uno schioccare di fruste…”
Bram Stoker, Dracula

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“… La mattina del 17 giugno 1962 ci siamo detti addio. Un amico mi accompagnava a New York…”
Mario Soldati, La sposa americana