22 Giugno

22 giugno 2014

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Marie Roget aveva lasciato l’abitazione della madre, in Rue pavé Saint-André, la domenica 22 giugno 18.., alle nove circa del mattino. Uscendo, aveva informato un certo Monsieur St. Eustache, e lui solo, di passare la giornata con una zia che risiedeva nella Rue des Drômes, che è un’arteria breve ma affollata, non lontana dalle rive del fiume e a una distanza di due miglia in linea d’aria dalla pensione di Marie Roget. St. Eustache era il corteggiatore ufficiale di Marie, che alloggiava e prendeva i pasti alla pensione. Egli doveva andare prima di sera a riprendere e riaccompagnare la ragazza. Nel pomeriggio tuttavia si mise a piovere dirottamente e, nella supposizione che essa sarebbe rimasta la notte con la zia (come altre volte aveva fatto in circostanze analoghe) egli non ritenne necessario di mantenere la promessa

Edgar Allan Poe, Il mistero di Marie Roget, 1842, tr. it. G. Cambon e A. Guidi, in Racconti, Garzanti, 1982, p.350

Il mistero di Marie Roget è uno dei casi polizieschi a cui si dedica Auguste Dupin, gentiluomo francese, le cui capacità logiche e intuitive gli consentono di venire a capo di enigmi e problemi, rivelandone il funzionamento nascosto. Nel caso della morte di Marie, una giovane ritrovata nella Senna, Dupin si accorge di indizi tralasciati dagli investigatori. Ripercorre circostanze passate della vita della ragazza, che a ventidue anni era stata assunta come commessa in una profumeria del centro. In passato, la giovane era già scomparsa di casa per alcuni giorni senza rivelare il motivo ed è analizzando questo episodio all’apparenza secondario, le cronache apparse sui giornali, così come le mosse fatte nella giornata della scomparsa, il 22 giugno, che Dupin smonta e rimonta i meccanismi sia del caso (ispirato a un fatto realmente accaduto a New York) sia dell’indagine che lo affronta.  

Dicono del libro
“Ma sia ch’egli si avventuri fin sulla soglia del cuore umano e se ne tragga indietro, impietrato dal terrore dei fantasmi che l’assediano, sia che procrei tutta un’umanità nuova e sfigurata, abitatrice d’un mondo che esiste solo negli allucinati scenari che gli compone e scompone l’immaginazione, il tema fondamentale dei racconti di Poe rimane quello d’una estrema angoscia la quale ha origine ed alimento solo da se stessa e dalla propria poetica fertilità”.
(Dal profilo storico-critico di G. Baldini nell’ed. Garzanti, op. cit.)

Altre storie che accadono oggi

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“…se aspettassimo il 22 giugno, arriveremmo troppo tardi per vedere l’ombra dello Scartaris lambire il cratere dello Sneffels…”
Jules Verne, Viaggio al centro della Terra

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“… La mattina del 22 giugno fu grigia e nebbiosa. Peter Elliot si svegliò alle sei e vide il campo già in attività…”
Michael Crichton, Congo

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“… Il 22 giugno, il giorno in cui lo Svedese si diplomò al liceo di Weequahic…”
Philip Roth, Pastorale americana