27 Marzo

27 marzo 2016

 

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Alle cinque e tre quarti del mattino eravamo ancora lì, dentro la mia Seicento multipla con i vetri appannati. Era il giorno 27 di marzo amoroso e ventoso di quell’anno là e il sole sorgeva esattamente alle sei e otto minuti. Era il giorno di San Giovanni Damasceno e di Santa Augusta Vergine, secondo mattutino delle tenebre, come dice il Barbanera. Quando aprii gli occhi (io bacio sempre a occhi chiusi) intorno a noi non c’era più nessuno, erano scomparse tutte le macchine, c’erano soltanto due poliziotti a cavallo. Gli uccelli si erano svegliati e cinguettavano a testa alta sui rami degli alberi, altri volteggiavano nell’aria come impazziti per la luce del giorno che stava spuntando mentre si spegnevano i lampioni comunali. Baciare è un’arte.
Un passero era venuto a posarsi sul cofano della macchina, poi era ripartito per un breve volo intorno al monumento di Garibaldi, l’Eroe del nostro Risorgimento. A rigore si può dire che per tutta la notte io e Miriam ci eravamo dati un solo lunghissimo bacio

Luigi Malerba, Il serpente, 1966, Mondadori, 1989, p. 57

 Arrivato a Roma da Parma, il narratore di questa storia gestisce un negozio di francobolli in via Arenula; sostiene di essere sposato e, a un certo punto, si trova a frequentare una scuola di canto, dove conosce una ragazza, che presenta ai lettori come Miriam. Con Miriam ha inizio una relazione, che si carica a mano a mano di gelosia rivolta non solo al presente, ma anche al passato. L’ossessione porta l’uomo ad avvelenare la donna e a mangiarne il corpo, o almeno questo è ciò che egli racconta al commissario e ai lettori. Fra tanti depistaggi, menzogne, ritrattazioni che costellano questo romanzo, la data del primo lungo bacio fra l’uomo e Miriam – al Gianicolo – sembra essere un punto d’appoggio. È il 27 marzo “di quell’anno là”. Un giorno individuato dall’ora della levata del sole, dai santi e da un rito che ha luogo durante la settimana di Pasqua. Un giorno trovato nell’Almanacco Barbanera del 1964.

 

Dicono del libro

Altre storie che accadono oggi

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“… la data in cui si sarebbe svolta la riunione. Ebbe luogo il 27 marzo 1925, e fu un’esplosione di parole stellari…”
Enrique Vila-Matas, Storia abbreviata della letteratura portatile

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“… 27 furono gli anni che Stephan Zenith compì in quel 27 marzo a Vienna…”
Enrique Vila-Matas, Storia abbreviata della letteratura portatile

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“… Così, mattina di Pasqua…”
John Cheever, Una specie di solitudine

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“… Meglio far vista di niente. Pensare a cose aliene. La Pasqua ch’è bassa quest’anno…”
Luigi Pirandello, C’è qualcuno che ride

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“… Era il giorno di Pasqua e Zorba si era vestito con grandissima cura, infilando persino un paio di calzoni color porpora…”
Nikos Kazantzakis, Zorba il greco (segnalazione di @mercuriomaga)

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“…La creazione del primo essere, primo rappresentante di una nuova specie intelligente creata dall’uomo ‘a sua immagine e somiglianza’, avvenne il 27 marzo 2029…”
Michel Houellebecq, Le particelle elementari

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“… Parto per il Giappone. Gelo. Nella mia famiglia Giappone è una parola sacra. Parto il 27 marzo…”
Amélie Nothomb, La nostalgia felice (segnalazione di Maria Di Cuonzo)

 

pittura
OGGI È VENERDÌ VENTISETTE MARZO MILLENOVECENTOSETTANTA
Alighiero Boetti, 1970

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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