Francesco Di Tillo, oggi come oggi

“Quanti, di qui a molti anni, avranno la ventura di rivedere risorte Reggio e Messina dal terribile disastro del 28 dicembre 1908, non potranno mai figurarsi l’impressione che si aveva, allorché, passando in treno, pochi mesi dopo la catastrofe, cominciava a scoprirsi, tra il verde lussureggiante dei boschi d’aranci e di limoni e il dolce azzurro del mare, la vista atroce dei primi borghi in rovina, gli squarci e lo sconquasso delle case”. Così Luigi Pirandello rievoca il disastroso terremoto che distrusse Messina, nell’incipit della novella Il professor Terremoto (1910).
Un’esperienza senza pari, quella del sisma, che lascia segni nella terra, nelle persone, nelle opere, segni che permangono ed evolvono nel tempo.
L’artista Francesco Di Tillo, nato a Campobasso nel 1984, si è trovato, da ragazzo, a esperire il tragico terremoto che il 31 ottobre del 2002 portò lo sfacelo nella sua provincia, in particolare a San Giuliano di Puglia. Da allora quell’esperienza ha continuato ad agire dentro di lui, orientando le sue scelte e le sue ricerche verso il fenomeno dei terremoti, le zone maggiormente sismiche del pianeta (in particolare il Cile), i traumi materiali e immateriali che l’evento lascia, l’immenso sforzo gestionale e l’altrettanto grande esercizio di convivenza con le scosse telluriche nelle comunità coinvolte. 
Una mostra personale è dedicata a Francesco Di Tillo nella sua città natale, nella Galleria Gino Marotta – Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell’Università degli Studi del Molise, curata dal direttore Lorenzo Canova e da Piernicola Di Iorio.
Attraverso una selezione delle opere più rilevanti dell’artista, realizzate nell’ultimi dieci anni, sono messi in luce e offerti alla discussione i temi cruciali della sua ricerca: la gestione personale e collettiva degli eventi catastrofici, le tracce del sisma che assemblano pezzi di natura e macerie, l’intreccio della dimensione temporale umana e il tempo profondo della geologia.
In mostra è visibile, fra l’altro, la serie Master Plan, “microcosmi frastagliati … fatti di macerie urbane stratificate” e il film Remoto, realizzato grazie al sostegno di Italian Council (2022), che riporta l’esperienza dell’artista in Cile, dove – dal 2015 – ha raccolto documenti, registrato voci e immagini “che sfidano l’apparente stabilità e mania di controllo sul creato che l’essere umano oggi crede di possedere”.

Francesco Di Tillo – Oggi come Oggi
A cura di Lorenzo Canova e Piernicola Maria Di Iorio

30 novembre 2023 – 19 gennaio 2024
ARATRO Galleria Gino Marotta Museo Laboratorio di Arte Contemporanea
Università degli Studi del Molise
Aula Magna di Ateneo – Campus Universitario Vazzieri
Via De Sanctis 86100 Campobasso

a.s.