30 Maggio

30 maggio 2024

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Oggi è il 30 maggio, stasera alla televisione c’è la partita Roma-Liverpool. Peccato che dovrò guardarla in francese, se mettessi sul canale italiano gli altri sarebbero furiosi. Il cielo è pieno di nuvole bianche, la finestra è aperta e guardo la gru immobile. Tutto quello che ho davanti sta per scomparire. Ho buttato giù i foglietti del calendario da tavolo, e ho guardato i giorni svolazzare al rallentatore coi loro numerini rossi

  Beppe Sebaste, Café Suisse e altri luoghi di sosta, 1992, Feltrinelli 1992, p.133

Le giornate – in questa narrazione – non sono solo la cornice dove collocare le esperienze una dopo l’altra, ma hanno un loro preciso carattere e una loro evanescente consistenza. Lo scrittore le osserva e le attraversa al pari della città in cui si trova, dei locali, dei luoghi aperti e chiusi. “È buona l’aria” in questo 30 maggio che, finché non diventa un foglietto del calendario da staccare, riserva le grandi e piccole prodigiose sorprese di ogni giorno. 

Dicono del libro

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Il Tempo senza date di Ghirri (a Narni, febbraio 2017)

“In febbraio leggo e studio molto” annotava Beppe Sebaste nel Calendario, il testo che apre la raccolta di scritti dal titolo Cafè Suisse e altri luoghi di sosta (Feltrinelli, 1992), dove lo scrittore – parmense di nascita – capta atmosfere e risonanze, cieli e stati d’animo, memorie di posti e città disparate. Quella raccolta era dedicata al fotografo Luigi Ghirri, un maestro di luoghi e di cieli: nel 1974 ne fotografò 365, uno al giorno, e ne scelse 28 per allestire il calendario celeste di un febbraio non bisestile (è stato esposto alla mostra Dall’oggi al domani, Macro 2016).
Ghirri Cieli febbraio 1974
Ghirri ritorna in una nuova iniziativa di Beppe Sebaste: l’artista ora è il fulcro della mostra dal titolo La Casa e le Stagioni – Casa Ghirri, che si apre sabato 18 febbraio 2017 (25 anni e 4 giorni dopo la scomparsa del maestro, avvenuta il 14 febbraio 1992). La mostra ha luogo a Narni, ne La Stanza, lo spazio espositivo aperto da Sebaste in via del Campanile 13. “Uno spazio laboratorio di pratiche e linguaggi. Un luogo di creazione, ma anche di ricerca e di raccoglimento, di felicità, di pellegrinaggio”, in cui ha già trovato forma, nel 2016, il progetto Ci sono cieli dappertutto.
Ghirri è la presenza numinosa di questo spazio, chNarni via del campanilee ora presenta  le immagini di un reportage compiuto da Sebaste con tre amici fotografi – Daniele De Lonti, Vittore Fossati e Gianni Leone – intorno all’ultima  casa di Ghirri a Roncocesi, nei pressi di Reggio Emilia, reportage avvenuto alla morte della moglie e collaboratrice di Ghirri, Paola, che per vent’anni aveva tenuto viva la memoria e l’archivio del marito. Il titolo La Casa e le Stagioni fa riferimento all’ultimo irrealizzato progetto del grande fotografo: la destinazione di un casolare nei pressi della casa di Roncocesi a luogo di raccolta ed esposizione di opere collegate al ritmo ciclico delle stagioni, un tempo senza date e senza griglie. A questo progetto, nel 2009, Elisabetta Sgarbi ha dedicato il film Deserto rosa. 
Nel corso del vernissage della mostra di Narni verranno letti testi e dediche di amici scrittori per Casa Ghirri.
Il blog di Beppe Sebaste “mantenere la parola”.
Antonella Sbrilli (@asbrilli)