20 Agosto

20 agosto 2015

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Il dì 20 di agosto del 1849 all’una e mezza del pomeriggio l’Austria doveva essere distrutta: così era stato deciso nel “Circolo della pistola”. Non so più neanche di che cosa si fosse resa colpevole l’Austria allora, ma posso affermare senza il minimo dubbio che la decisione era stata presa dopo matura riflessione. Non c’era ormai niente da fare, la cosa era stata deliberata e giurata e l’esecuzione era stata affidata alle mani esperte di Jan Zizka da Trocnov, di Prokop Holy di Prokupek e di Mikulas da Husi, ossia a me, a Peppino Rumpal, il figlio del salumaio, a Cecchino Mastny, il figlio del calzolaio, e a Tonino Hochmann, quello che veniva dai dintorni di Rakonikov e studiava a spese del fratello, contadino benestante. […] Racconto con perfetta sincerità: mi sentivo proprio male. Veramente un certo malessere mi serpeggiava in corpo già da parecchi giorni e cresceva in proporzione di quanto si avvicinava il 20 di agosto

Jan Neruda, Come fu che il dì 20 di agosto 1849, all’una e mezza del pomeriggio, l’Austria non fu distrutta, 1878, tr. it. J. Vesela Torraca, in I racconti di Mala Strana, Marietti, 1982, pp.105, 112

Quattro ragazzini di Praga, amici che trascorrono insieme le giornate di un anno di metà Ottocento, decidono di organizzare – per il 20 di agosto – l’insurrezione della città e la distruzione dell’Austria. Con nomi di battaglia presi dai condottieri hussiti del Quattrocento, predispongono un piano d’attacco, a cui manca solo la polvere da sparo, che deve arrivare da fuori, portata da un venditore ambulante. Quando sorge la mattina “del memorabile giorno”, il narratore – angosciato di fronte a un gioco troppo serio – si ritrova a desiderare che “non albeggiasse, che la luce non venisse e che la natura lo saltasse addirittura, quel solo, quell’unico giorno!”. La polvere da sparo non arriverà e il 20 agosto passerà in effetti senza avvenimenti memorabili, se non l’attesa e l’agitazione dei ragazzi nella giornata estiva.

Dicono del libro

Altre storie che accadono oggi

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“… Nella notte dal 19 al 20 agosto 1928 calò sulla Russia un freddo inaudito, mai verificatosi a memoria d’uomo in questa stagione…”
Michail Bulgakov, Uova fatali

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“… In ragione della sua violenza stessa, quell’estate fu breve. Un po’ dopo il venti Agosto si riunirono le prime timide nuvole, piovve qualche goccia isolata tiepida come sangue…”
Giuseppe Tomasi di Lampedusa, La sirena

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“… Il 20 agosto, Nussie Ibrahim seguì mia madre nella clinica di Pedder Road, e il piccolo Sonny seguì me nel mondo – ma era restio a venir fuori…”
Salman Rushdie, I figli della mezzanotte

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“… Il 20 agosto arriva galleggiando sulla corrente una mucca…”
Lars Gustafsson, Preparativi di fuga (I pescatori)

 

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“…. 20 agosto. Dalla finestra entra il mormorio delle onde misto alle risate degli ultimi nottambuli…”
Roberto Bolaño, Il Terzo Reich

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