Luigi Ghirri: nessun giorno senza un cielo

Ghirri_febbraio_1974

Nulla dies sine linea. Nessun giorno senza un segno: questa sentenza diffusa nel Medioevo, la cui radice si trova in Plinio, quando racconta che non c’era giorno in cui il pittore Apelle non si esercitasse tracciando una linea, fu ripresa da Paul Klee come una specie di motto e posta, nel 1938, a commento accanto alla sua opera n. 365. Nessun giorno senza una foto del cielo, decise il fotografo Luigi Ghirri (1943-1992) nell’anno 1974, scattando 365 foto del cielo diurno che tutte insieme, montate su uno o su più pannelli “senza tener conto dell’ordine di esecuzione”, hanno il titolo di ∞ Infinito. Dietro questa impresa c’è la consapevolezza che l’oggetto rimarrà imprendibile: “Quando ho deciso di fotografare il cielo per un anno intero, una volta al giorno, ho voluto anche sottolineare questa impossibilità di tradurre i segni naturali”. “Neanche un linguaggio fotografico, iterazione, ripetizione progettata, sequenza temporale, è sufficiente a fissare l’immagine di un aspetto naturale”. Eppure, anche se quell’anno solare resterà “non catalogabile” e “non riconoscibile a posteriori” – è sempre Ghirri che parla – “Infinito diventa un possibile atlante cromatico del cielo, 365 possibili cieli”. Una campionatura di unità indefinitamente ricombinabili, la media di una porzione di tempo di cui l’anno e i giorni sono misura e memoria. Nella mostra organizzata al MAXXI di Roma Luigi Ghirri. Pensare per immagini (catalogo Electa 2013), si ricorda che questi “scatti si susseguono regolari, incollati su dodici cartoncini dei mesi”. In mostra, sono esposti due di questi cartoncini, corrispondenti a febbraio e luglio 1974, dalla collezione Benati. Sono fogli quadrati, in cui le foto si dispongono in file orizzontali di sei. La scansione del calendario è allusa e subito persa, ma la matrice colonna-riga permette comunque di associare giorni e cieli,  attivando la ricerca, arbitraria quanto si vuole, di una data ricorrente nel flusso del tempo. Nel 1981 le Librerie Feltrinelli pubblicarono una selezione di questi cieli per un calendario pieghevole mensile. (a.s.)

 

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