Le mercredi 9 octobre, on attendait pour onze heures du matin, à Suez, le paquebot Mongolia, de la Compagnie péninsulaire et orientale, steamer en fer à hélice et à spardeck, jaugeant deux mille huit cents tonnes et possédant une force nominale de cinq cents chevaux. Le Mongolia faisait régulièrement les voyages de Brindisi à Bombay par le canal de Suez. C’était un des plus rapides marcheurs de la Compagnie, et les vitesses réglementaires, soit dix milles à l’heure entre Brindisi et Suez, et neuf milles cinquante-trois centièmes entre Suez et Bombay, il les avait toujours dépassées. (…) Ce méthodique itinéraire tenait ainsi compte de tout, et Mr. Fogg savait toujours s’il était en avance ou en retard.
Il inscrivit donc, ce jour-là, mercredi 9 octobre, son arrivée à Suez, qui, concordant avec l’arrivée réglementaire, ne le constituait ni en gain ni en perte.
Jules Verne, Le Tour du Monde en 80 Jours, 1873
Quel mercoledì 9 ottobre alle undici del mattino, doveva approdare a Suez il piroscafo Mongolia, della Compagnia Peninsulare e Orientale. Era un vapore di ferro, a elica, con il ponte coperto. Il Mongolia stazzava duemilaottocento tonnellate e sviluppava una forza di cinquecento cavalli; compiva regolarmente il tragitto Brindisi-Bombay attraverso il canale di Suez. Era uno dei bastimenti più veloci della Compagnia, e aveva sempre superato le velocità regolamentari, fissate in dieci miglia all’ora nel tratto Brindisi-Suez, in nove miglia e mezzo nel tratto Suez-Bombay. (…) Quel metodico itinerario teneva conto di tutto, e mister Fogg sapeva sempre se era in anticipo o in ritardo. Così, quel giorno, mercoledì 9 ottobre, riportò il suo arrivo a Suez: concordava in pieno con l’orario ufficiale, e dunque il bilancio restava in pareggio
Jules Verne, Il giro del mondo in ottanta giorni, 1873, tr. it. V. Beggio, ed. cons. De Agostini, 2010, pp. 34, 42-43
Il racconto del viaggio intorno al mondo dell’inglese Phileas Fogg e del suo servitore Passepartout – frutto di una scommessa sulla possibilità di compierlo in 80 giorni- è tutto incentrato sulle date. Calendari, orari, orologi, fogli e tabelle di viaggio scandiscono la storia giorno dopo giorno, quasi minuto per minuto. La partenza da Londra è avvenuta mercoledì 2 ottobre 1872 e la prima tappa del lungo itinerario – da Londra a Suez via Moncenisio e Brindisi – viene percorsa in una settimana. Quando il piroscafo Mongolia arriva a Suez è di nuovo mercoledì, il 9 ottobre. Phileas Fogg annota puntualmente l’arrivo nella sua tabella di viaggio, dove tiene il conto delle distanze percorse e del tempo impiegato, con precisi calcoli delle perdite e dei guadagni. Ancora non sa che, andando verso est, inconsapevolmente, guadagnerà un giorno decisivo per la sua scommessa.
Dicono del libro
Dicono del libro
“Phileas Fogg, gentiluomo inglese assai flemmatico, scommette con i soci del suo club che riuscirà a compiere in ottanta giorni il giro del mondo. Parte seguito dal suo fedelissimo servo Giovanni detto Passepartout. Gli è però alle calcagna un poliziotto che si affanna a seguirlo nelle tappe dell’eccezionale itinerario perché Fogg è sospettato di un grosso furto perpetrato in una banca inglese. Questo è l’avvio del romanzo che Verne pubblicò nel 1873 e che costituisce da più di un secolo uno dei più duraturi successi in tutte le lingue. E’ una storia sospesa di continuo tra avventura e ironia”.
(Dalla scheda del libro sul sito libreriauniversitaria.it)
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